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Fortitudo: Il primo bilancio di coach Ciani

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Ecco quello che il nostro allenatore ci ha raccontato.

Cosa ti aspetti di vedere alla presentazione della squadra di venerdì sera?

“Mi aspetto di vedere ‘We Are Agrigento’, che è ormai il nostro slogan da alcuni mesi, il marchio che ci unisce e ci contraddistingue. Queste sono occasioni nelle quali cementare e migliorare ulteriormente questa sinergia tra noi e la nostra gente, vorremmo che i nuovi avvertissero questo feeling dell’ambiente nei confronti della squadra. Questa serata sarà un ideale trait d’union tra la conclusione della scorsa stagione e la volontà di costruirne una nuova che ci dia altre grandi emozioni”.

Sabato alle 18, sempre al PalaMoncada, la prima partita della stagione, l’amichevole contro l’Aquila Palermo. Cosa dobbiamo aspettarci?

“Nulla di particolare dal punto di vista tecnico, ma certamente siamo tutti curiosi e vogliosi di iniziare a giocare. In questo momento la parte fondamentale del lavoro è stata quella relativa all’aspetto atletico. Da domenica abbiamo iniziato a lavorare anche su tecnica e tattica, con particolare attenzione all’attacco. Dobbiamo vedere impegno, voglia, capacità di cercarsi e giocare insieme, magari riuscire a non tirarci la palla in faccia come spesso accade in precampionato. Poi, essendo una partita, tutti vorranno fare bene”.

Come state impostando il lavoro in questi giorni?

“Diciamo che tra qui e il torneo di Udine (4/5 settembre, ndr) dovremo inserire anche alcune regole difensive e cominciare ad applicare meglio il nostro sistema di gioco, ma ovviamente si tratta di un processo che richiede tempo”.

Cosa puoi dire dell’impatto dei nuovi arrivati?

“L’impressione generale è molto buona: si vede che Morciano ha respirato il clima di una squadra di livello, e grazie alle sue qualità naturali notevoli è già pronto per sostenere i nostri ritmi di allenamento. Visentin ha mani eccellenti e grandi potenzialità, non è abituato all’atletismo e alla fisicità di questo livello e in questo momento soffre un po’ di più, ma è capace di apprendere e supererà mentalmente presto questo gap. Per quanto riguarda gli americani, entrambi hanno un ottimo atteggiamento e una buona mentalità. Eatherton sa essere spigoloso e duro in area, Martin esuberante, esplosivo e forte fisicamente sul perimetro”.

La squadra, vedendola lavorare, assomiglia a come l’avevate immaginata?

“A grandi linee sì, le caratteristiche dei singoli protagonisti ci sembrano vicine a quelle che pensavamo, ora si tratta di assemblarle. Dobbiamo trovare nuovi assetti soprattutto sul perimetro, dove le caratteristiche di Kelvin Martin sono diverse rispetto a quelle che aveva Penny Williams”.

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