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SCIACCA: “Comuni al collasso”, il grido d’allarme dei sindaci all’incontro Anci. Il sindaco Di Paola: “Porre con forza la questione ‘Sicilia-Mezzogiorno”

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Sciacca (5)“Viva preoccupazione per la sopravvivenza dei Comuni, come enti erogatori di servizi ai cittadini. Stato e Regioni sono sordi ai gridi d’allarme dei sindaci, sempre più soli ad affrontare una situazione già insostenibile che, se non si interviene, andrà a peggiorare”. È quanto dichiara il sindaco Fabrizio Di Paola dopo aver partecipato ieri all’Hotel delle Palme, a Palermo, a un incontro dell’Ufficio di Presidenza dell’Anci Sicilia alla presenza di rappresentanti di un centinaio di Comuni dell’isola. Durante l’incontro  è stato ancora una volta evidenziato come i comuni siano “alla distruzione a causa dei tagli regionali e nazionali con inevitabili e conseguenti mortificazioni per i cittadini”. Si è detto che “dal 2009 al 2015 i comuni siciliani hanno avuto il 50 per cento di trasferimenti regionali in meno e in tre anni si è avuto un maggior taglio di trasferimenti nazionali” e che “a questi vanno aggiunti i tagli indiretti alla spesa sanitaria attraverso l’inserimento della compartecipazione sull’assistenza ai disabili e ai tossicodipendenti, i tagli sui trasporti che hanno aggravato una situazione ormai al collasso, con un sistema di riforme e di programmazione dei fondi comunitari che non partono in un sistema produttivo distrutto. E come se non bastasse si richiede l’armonizzazione dei bilanci”. I sindaci hanno parlato di uno “stato di calamità istituzionale e finanziaria con un forte disagio che lede la dignità di una amministrazione pubblica qual è il Comune”. I sindaci hanno chiesto il rispetto di “un ruolo istituzionale, esposto a una responsabilità enorme in un quadro di assoluta mancanza di interlocuzione” con la Regione Siciliana che ancora “non ha ritenuto di sentire i comuni sulla programmazione  2014-2020”.

Il sindaco Fabrizio Di Paola, componente del consiglio direttivo dell’Anci Sicilia, è intervenuto ponendo due questioni: “Oggi gli amministratori hanno serie difficoltà a far arrivare al cittadino un messaggio chiaro sulla attuale situazione dei comuni. Le questioni sono troppo tecniche. Il cittadino vede il sindaco come suo unico punto di riferimento per tutto ciò che attiene il proprio territorio: strade, servizi… senza rendersi conto che se dallo Stato e dalla Regione non arrivano più i fondi che arrivavano dieci anni fa, non si può garantire una efficiente amministrazione e risposte certe e veloci. Il cittadino rischia di fare confusione e di dare la colpa sempre al suo interlocutore principale che è il sindaco. Ho proposto così una campagna di informazione attraverso giornali e manifesti e con assemblee itineranti nelle varie città per illustrare la reale situazione e convincere i cittadini che i sindaci sono dalla loro parte. Ho poi chiesto di porre con forza una questione Sicilia-Mezzogiorno anche all’interno dell’Anci nazionale. L’occasione è la prossima assemblea del 28 ottobre a Torino”.

 

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