Sciacca: Il sindaco Fabrizio Di Paola replica al segretario della Camera del Lavoro
Il sindaco Fabrizio Di Paola replica alle dichiarazioni del segretario della Camera del Lavoro di Sciacca Franco Zambuto, rilasciate nel corso della conferenza stampa di sabato scorso.
“Rimango sbalordito dalle affermazioni – dichiara il sindaco Fabrizio Di Paola -. Mi chiedo: così si fa sindacato o, al contrario, politica attaccando proprio sul piano politico un’Amministrazione comunale? Ho deciso oggi di rispondere perché stanco di incassare colpi per responsabilità che non mi appartengono e stanco di subire speculazioni politiche da soggetti che, rivestendo un altro ruolo importante, non ne avrebbero titolo. Il segretario della Camera del Lavoro Franco Zammuto sminuisce o addirittura cancella tutto quello che è riuscito a fare l’Amministrazione comunale. Anche l’ultima proroga di un anno ai lavoratori precari, cosiddetti contrattisti, è un atto dovuto. Tutto quello che si fa è un atto dovuto. Nel caso delle Terme, invece, il gran lavoro fatto in questi anni dall’Amministrazione comunale e dal sindaco, viene inspiegabilmente disconosciuto. I risultati già raggiunti sono sempre merito di altri. Come saranno sicuramente di altri i meriti degli altri il raggiungimento di obiettivi su cui siamo impegnati. Un ente locale cosa può fare più di quello che ha fatto il Comune di Sciacca per promuovere, valorizzare, far crescere i diversi settori economici della città come il turismo, la pesca, l’artigianato, l’enogastronomia e favorire anche la nascita di nuovi servizi? Con la generica espressione ‘politiche del lavoro’ si cade sempre nell’equivoco. Un ente locale non è un centro per l’impiego o un’industria né ha poteri legislativi specifici. Il Comune non dà lavoro ma, semmai, crea le condizioni per lo sviluppo o si attiva per il mantenimento delle sue aree produttive. Non siamo stati a guardare come dice il segretario della Camera del Lavoro. Abbiamo agito, quotidianamente, usando ogni strumento, in un periodo, non dimentichiamolo mai, di fortissima crisi economica generale in Italia e non a Sciacca. E quello che si è fatto nel nostro comune, in un drammatico contesto storico, è tanto e questo lo si deve riconoscere”.