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Casteltermini: Commemorato il 49esimo anniversario della scomparsa del Carabiniere Ausiliario Nicolò Cannella,

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Ieri, 25 gennaio 2017 a Casteltermini (Ag) è stata celebrata la ricorrenza del 49° anniversario della scomparsa del Carabiniere Ausiliario Nicolò Cannella, Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria”, deceduto nell’adempimento del dovere in Gibellina (Tp), mentre prestava soccorso alle popolazioni della  Valle del Belice colpite da devastante sisma.

Per la circostanza, alle ore 10.00 – presso il locale cimitero – è stata deposta una composizione floreale sulla tomba del militare vittima del dovere, alla presenza dei familiari e delle autorità civili e militari provinciali. La presenza dei Carabinieri in Grande Uniforme Speciale e le note scandite dal trombettiere per il “Silenzio” hanno conferito ulteriore solennità al momento religioso, sugellato dalla benedizione impartita dal Cappellano Militare dell’Arma dei Carabinieri (Don Salvatore Falzone).

Successivamente, alle ore 10.30 presso la Chiesa Madre di Casteltermini, il Cappellano Militare – unitamente all’Arciprete (Don Giovanni Diliberto) – ha celebrato una Santa Messa, alla quale hanno partecipato il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri (Col. Mario Mettifogo) e i vertici delle altre Forze dell’Ordine provinciali, il Sindaco di Casteltermini, altre autorità locali, civili e militari, nonché una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo delle Sezioni di Agrigento e Santo Stefano Quisquina (Ag).

Per la tragica scomparsa del Carabiniere Ausiliario Nicolò Cannella, venne tributata alla vittima del dovere la Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria” con la seguente motivazione:

“In occasione di disastroso movimento sismico che aveva provocato numerosissime vittime, oltre ad ingentissimi danni, si prodigava per più giorni, con coraggio ed abnegazioni non comuni, in estenuanti e rischiose operazioni di soccorso in favore delle popolazioni colpite. Sorpreso da una nuova violenta scossa tellurica, noncurante del grave pericolo incombente, continuava la propria azione incitando a viva voce gli altri soccorritori con lui operanti a porsi al riparo, finché, travolto dalle macerie di ruderi circostanti, faceva olocausto della vita. Esempio mirabile di altissimo senso del dovere e di elette virtù civiche”.

Gibellina (Tp), 25 gennaio 1968

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