L’amore malato apre la stagione culturale autunnale, alla Farm Cultural Park di Favara
Grande successo di pubblico e di critica ha riscosso la presentazione dei racconti di amore e di odio, pubblicati da Carthago Editore con il titolo L’amore malato, scritti daEnzo Randazzo, Gisella Mondino, Nicolò Randazzo, Daniela Rizzuto ed impreziositi da un acquerello sul tema di Lorenzo Maniscalco e da disegni, all’interno del pittore Vincenzo Sciamè,tratti da Lesbia e l’amore.
Con il brillante, incisivo e brioso coordinamento del Direttore Artistico Dott. Antonio Liotta si è sviuppato un confronto sui testi, sui temi, sullo stile narrativo e sulle problematiche del libro.
Hanno accompagnato questo viaggio letterario le voci narranti della Prof,ssaArianna Vassallo e degli studenti Vincenzo Patti e Valentina Virone, del Liceo Martin Luther King, che hanno dato un decisivo contributo all’evento con le loro brillanti, partecipate e coinvolgenti recitazioni dei testi.
Il dr. Antonio Liotta, dopo essersi soffermato sulla variegata criminologia delle vicende e sulle loro connessioni con l’evoluzione della società, ha focalizzato le difficoltà di tradurre in vicende giudiziarie le vicende umane, la dimensione del giusto e dell’ingiusto, del bene e del male chiedendosi anche, se tutto questo può soffrire di percezioni differenziate.
Il fatto di violenza nei racconti racchiude la logica consueta del crimine e della responsabilità individuale, ma non trascura la passione istintiva, più lampante nell’animo, mentre il gesto violento scaturisce da un’impennata improvvisa e inattesa che riporta l’individuo a comportamenti primitivi. Il libro racconta storie notissime e sconosciute, antiche e moderne, vere o verisimili. I protagonisti delle vicende sono bizzarri, ansiosi ed emotivi. Una raccolta, che non è mera testimonianza, reportage, non contiene dimostrazioni, ma porta il lettore nel suo stesso territorio, gli permette di essere carne nella carne.
La Dr.ssa Ivana Dimino, psicoterapeuta, consulente psicoterapeuta infanzia e adolescenza, ha guidato i lettori nel rintracciare in questi racconti le spinte e le motivazioni più o meno coscienti dei protagonisti verso il drammatico, ma anche nel riflettere sull’importanza psichica e sociale dei comportamenti problematici, sottolineando che l’odio è innanzitutto odio per l’oggetto frustrante, ma è anche odio per l’oggetto amato e di cui si ha bisogno, dal quale ci si attendeva l’amore è dal quale proviene la frustrazione.
In “L’ Amore Malato”, i sintomi dell’amore sono attacchi di ansia, insicurezza personale, ostinazione patologica, attaccamento ostinato, delirante e ossessivo, in cui i conflitti, spesso personali non sono risolti … l’amore malato è qualsiasi forma di amore che influisce negativamente sul proprio benessere psicologico, sulla propria autostima.
Le storie raccontate non si svolgono in uno spazio geografico delimitato ma si allargano oltre i confini dell’Italia per evidenziare come l’amore malato non ha confini di alcun tipo, sociali, religiosi, geografici e ad evidenziare la capacità emulativa che varca i confini e supera le distanze.
Per Antonio Liotta non è facile determinare quanto il soggetto, che commette un omicidio, sia realmente consapevole dell’atto illecito e quanto invece sia l’esternazione di un momento di follia, di un momento in cui il soggetto non ha alcuna percezione della realtà, di ciò che è giusto e di ciò che non lo è.
Dove si trova la soglia, il confine, il varco,che conduce dallo scherzo innocente alla violenza criminale senza limiti? Cosa ha innescato il «precipizio»? In quale momento della loro vita i protagonisti hanno cominciato a sbagliare? Questo si propone di capire come interrogativo la raccolta L’amore malato.
L’amore è vero quando diviene voglia di conoscere, tensione perenne verso l’alterità, fame. Non è certo casuale che molte patologie legate ai disturbi del comportamento alimentare nascano proprio dalla necessità di amore inteso come nutrimento, un nutrimento non meramente fisiologico ma che si faccia segno, parola. lògos.
A giudizio di Daniela Rizzuto,tuttavia, lo strumento più efficace è la sensibilizzazione sul tema. La giustizia, infatti, soccombe sotto il numero ingente di casi di violenza e le strutture di rifugio e recupero non possono accogliere tutte le richieste.
L’amore malato, secondo l’autrice Gisella Mondino, ci mette di fronte alla mentalità e alla logica distorte degli esecutori della violenza, costringendo anche il lettore a darsi ragione e interpretazione della sua possibilità e della sua “giustificazione”, un’operazione che trasforma il testo letterario in indagine a tutto campo sui meccanismi sociali che scatenano la furia e le pulsioni distruttive.