Cronaca, Province, Trapani

Rapina al Credito Siciliano di Alcamo, due arresti

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Due arresti sono stati eseguiti dai Carabinieri in relazione alla rapina al Credito Siciliano di Alcamo il 14 aprile scorso quando un uomo, col volto nascosto da occhiali da sole e cappellino, fece irruzione all’interno della filiale dell’istituto di credito, sita nel centralissimo Viale Italia, e, approfittando di un momento in cui non erano presenti clienti, dopo aver minacciato di morte il direttore e i suoi impiegati, gli intimo’ di rannicchiarsi sul pavimento e di attendere l’apertura automatica delle casseforti temporizzate. Il malvivente non aveva messo in conto l’intervento tempestivo dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Alcamo, che, allertati dall’allarme silenzioso lanciato da un cassiere e convergendo sulla zona della rapina, lo inseguirono. Il rapinatore, rinunciando ad attendere l’apertura delle casseforti, decise infatti di fuggire a piedi, prendendo solo il denaro immediatamente disponibile in cassa, circa 600 euro. Dopo una rocambolesca corsa a piedi per le vie cittadine, il criminale fu arrestato in flagranza per il reato di rapina.
Si tratta ddi un 23enne palermitano, gia’ noto alle forze dell’ordine per i numerosissimi precedenti di polizia. Da allora, i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Alcamo hanno iniziato a valutare l’eventualita’ che lo stesso non avesse agito da solo ma fosse stato affiancato da complici. Dopo mesi di indagini condotte anche con l’ausilio di strumentazione tecnica, i militari della Compagnia di Alcamo hanno rintracciato e tratto in arresto nel capoluogo siciliano un ventunenne ed un ventenne, entrambi palermitani con precedenti di polizia, quanto accusati di aver preso parte alla rapina. Le indagini hanno permesso di individuare anche un quarto uomo un cinquantenne, denunciato perche’, qualche giorno dopo la rapina commessa ad Alcamo, dichiaro’, presentando una denuncia contro ignoti, che la sua autovettura gli era stata rubata mentre invece era stata prestata consapevolmente al figlio e ai suoi complici, che poi se ne erano serviti per commettere la rapina ad Alcamo. Lo stesso mezzo, fra l’altro, si trovava gia’ sotto sequestro amministrativo per altre cause.

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