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Operazione “Fortino”. Sgominata banda dello spaccio. In manette sei pusher che avevano riversato eroina ed hashish nel centro storico di Favara

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Per mesi, hanno riversato tra i vicoli del centro storico di Favara eroina ed hashish. Tossicodipendenti, ma anche giovani e giovanissimi i clienti prediletti di una banda di pusher, che si erano quasi impossessati di alcuni vicoli del centro storico e del dedalo di vie e viuzze della movida favarese. Spaccio a cielo aperto, di giorno e di notte, nei confronti di ragazzi, frequentatori di pub e di happy hour o studenti all’uscita di scuola.

Arrestato anche un cittadino ghanese, ritenuto appartenente all’organizzazione. Registrato un allarmante ritorno in voga dell’eroina.

Questa, in sintesi, la fotografia della nuova operazione antidroga dei Carabinieri di Agrigento.

 

Il blitz è scattato questa notte. Un elicottero del 12° Elinucleo Carabinieri di Catania ha sorvolato dall’alto, puntando il suo faro sui tetti delle palazzine fatiscenti del centro cittadino di Favara, contestualmente alle irruzioni e perquisizioni a tappeto svolte da una cinquantina di Carabinieri del Comando Provinciale. Le operazioni di bonifica sono continuate per tutta la mattinata. A terra, sono entrate anche in azione le unità cinofile del Nucleo di Palermo, fatte arrivare ad Agrigento già dalla prima serata di ieri. Perquisiti anche numerosi edifici diroccati ed abbandonati presenti nel centro storico. Venivano utilizzati dai pusher per nascondere le dosi di droga.

Il provvedimento di fermo di indiziato di delitto è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento ed è a firma della Dr.ssa Paola VETRO. L’esigenza di intervenire subito con i fermi si è resa necessaria, sia a causa della sfrontatezza con cui operava il gruppo criminale, sia per il pericolo che lo stesso facesse perdere le proprie tracce. Determinanti sono state anche alcune tensioni che si erano registrate in città tra gli spacciatori ed alcuni cittadini residenti nella zona in questione.

L’accusa, per tutti i componenti del gruppo criminale, è di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione, denominata “Fortino” proprio per le cautele con cui operava l’organizzazione, in grado, per un certo periodo, di esercitare una sistematica e capillare azione di controllo di una porzione del centro storico di Favara, è stata avviata nel marzo di quest’anno dai Carabinieri della Tenenza di Favara. Ripetute ed esasperate erano diventate infatti le richieste di aiuto di residenti e di operatori commerciali della zona.

I militari hanno così iniziato a pedinare i sospettati. Ma quando si sono resi conto che tra i vicoli si aggiravano vere e proprie vedette, hanno dovuto industriarsi, salendo sui tetti delle case del centro storico. Da lì hanno filmato, di notte e di giorno, i traffici dei pusher e gli edifici abbandonati utilizzati dalla banda per nascondere la droga. Infine i militari hanno disseminato in zona telecamere, nascondendole negli anfratti più impensabili.

Il controllo dei numerosissimi giovani che, all’uscita di scuola, o prima di andare a fare l’aperitivo, si avventuravano volutamente tra i vicoli per acquistare le dosi di “roba” ha poi costituito un prezioso riscontro dell’attività di spaccio in corso.

Gli investigatori hanno anche appurato un allarmante ritorno in voga dell’eroina. La sostanza, in questo caso, veniva ceduta a numerosi tossicodipendenti della zona, i quali, poi, si fermavano a consumare la droga all’interno di alcuni edifici diroccati indicati dagli stessi pusher.

Uno dei dati più impressionanti che hanno colpito gli investigatori è stata altresì la determinazione e la sfrontatezza con cui il sodalizio operava indisturbato. 

Il giro di affari complessivo registrato nel corso dell’intera operazione è stato stimato in oltre 35 mila euro, se si considera che ogni giorno aveva luogo una media di 20 scambi di stupefacente, per oltre 30 grammi di roba smerciata e con un guadagno medio di circa 500 euro per ogni giornata “lavorativa”.

I Carabinieri sono in stretto contatto con le autorità competenti al fine di agevolare l’avvio di una graduale attività di recupero e messa in sicurezza dell’area interessata dalle indagini.

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