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Regione, Cisl perplessa: Dov’è l’accordo con lo Stato?

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Mimmo Milazzo, Segretario Cisl

09:17 – Il varo dell’esercizio provvisorio sposta solo in avanti i nodi irrisolti. E “a maggio il Titanic rischia di affondare”. Sarebbe stato meglio far precedere il via al documento contabile da una intesa chiara con Roma sul versamento degli 1,7 mld

“Il varo dell’esercizio provvisorio ci lascia perplessi per il drammatico scenario di precarietà che lascia aperto”. Così la Cisl Sicilia per voce del segretario generale, Mimmo Milazzo. “I nodi irrisolti sono stati solo spostati in avanti di qualche settimana”, afferma Milazzo. “Verranno tutti al pettine. E a maggio il Titanic-Regione rischia di finire a fondo”. “Dov’è l’accordo con lo Stato che assicura il versamento nelle casse della Regione degli 1,7 miliardi?”, si chiede la Cisl per la quale “con quella previsione in bilancio siamo solo nell’iperuranio delle belle speranze”. “Artifizi contabili”. Sarebbe stato meglio, osserva il segretario, se l’esercizio provvisorio fosse stato preceduto da una intesa chiara con lo Stato. Oltretutto, rileva la Cisl, la Regione è l’unica in Italia tra quelle a statuto speciale a non aver chiuso con Roma un accordo sull’attuazione delle norme del proprio statuto.

Per la Cisl, il punto è che “la Regione rinvia sistematicamente il piano delle necessarie riforme strutturali. Annunci, dichiarazioni, nessun atto concreto”. “Crocetta farebbe bene – afferma Milazzo – ad aprire entro la metà del mese il confronto sociale per definire assieme a sindacati e imprese un percorso virtuoso. Anche in vista delle prossima legge di stabilità. E per impedire il default e rimettere in moto l’economia, con il contributo della società”.
La Sicilia, sottolinea la Cisl, ha bisogno di una radicale ristrutturazione della spesa con il taglio di sprechi e privilegi: “dagli affitti impropri alle spese di intermediazione alle consulenze ai Cda delle Partecipate”. Inoltre, al centro dell’agenda politica va messa “urgentemente” una strategia per il futuro che riguardi l’impiego efficiente dei fondi Ue; gli investimenti in infrastrutture; il rilancio dei siti industriali in difficoltà. Un piano energetico integrato che, nella “regione che ha il costo dell’energia più alto d’Italia”, attragga e renda convenienti gli investimenti.

LA REDAZIONE

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