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Aragona: Sant’Antonio Abate che rimane solo nella storia

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Ancora una tradizione scomparsa ad Aragona, anche quest’anno, non è stata festeggiata le tradizionali due giornate dedicate al Santo degli animali, Sant’Antonio Abate. E’ stata svolta solo la tradizionale benedizione, in Piazza Madre dall’Arciprete Don Angelo Chillura e i proprietari degli animali, con un firrio (calvalcata) dei cavaddrara.

Un’altra tradizione, che per burocrazia e disinteresse da parte di tutti, che scompare. Solo per quasi 10 anni, alcuni giovani stagionati, come per citare qualche ceto sociale, “U Varberi”, “U Meccanicu”, “U Carruzeri”, “U Falignami”, “U Scarparu” e “U Viddranu”, si erano riuniti con grandi sacrifici, in Associazione Culturale “Antiche Tradizioni Popolari – Via Matteo Cucchiara Travali Settanta” e hanno cercato di ripristinare una tradizione, che purtroppo per abitazioni pericolanti, nel luogo originario della manifestazione, per burocrazie varie e disinteresse da parte delle Istituzioni, la Festa di Sant’Antonio è rimasta solo ed esclusivamente nella “STORIA”.

Si “Giovani stagionati”, con tanto di rispetto, che si riunivano subito dopo, la ricorrenza dei defunti, a novembre nel rione di a “Furca de Vo'”, ed iniziavano a “cunzari” i “barracchi”, trainati dall’ottimo umorismo del noto “U zi PETRU BIZZARRU” (Pietro Scarito), un signore molto noto ad Aragona, non solo per la festa di Sant’Antonio, ma anche per la Settimana Santa, come capo-portatore di “Santu Salvaturi”, e scomparso tragicamente nel febbraio 2017. Ragazzi stagionati, che con tanto sacrificio, lasciarono le loro famiglie per due mesi circa, oltre il loro impegno di lavoro, e la sera si riunivano organizzando nei minimi particolari la festività.

Parlavamo di “STORIA“, si anche noi abbiamo dato il nostro contributo,  come nei noti documentari come quelli di Osvaldo Bevilacqua (Sereno Variabile) o di Piero ed Alberto Angela, (Meraviglie o Super Quark)  e tanti altri conduttori e programmi televisivi. Si proprio così, anche Noi abbiamo contribuito nella “STORIA”, con i “VIDEO” e “SCATTI FOTOGRAFICI”, naturalmente non come ad alti livelli come ai sopra-citati “Conduttori” e “Programmi” televisivi, ma così:

Si spera che dal prossimo anno e non solo, qualcuno si faccia avanti, anche su questa Tradizione, perchè perdendo la “Tradizione”, la “Cultura”, la “Lingua”, i “Costumi”, i “Luoghi”, un giorno perderemo anche “ARAGONA”.

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