Furto dello Stemma baronale dei D’Angiò ad Aragona
Armati di buona volontà, ignoti malviventi rischiando la vita, come potete vedere da foto allegata, hanno costruito un ponteggio precario con dei legnami, ad una altezza di circa 10 metri, rischiando la propria incolumità, e trafugando, nei giorni scorsi, lo stemma baronale, situato nella parte centrale della Torre del Salto d’ Angiò, in territorio di Aragona. Un pezzo di storia per i cittadini aragonesi, che perdono, perchè si tratta di un opera a carattere di patrimonio storico.
La Torre del “Salto d’Angiò” o più semplicemente “a turri”, come viene detta in gergo popolare, si trova a 5 Km da Aragona su un banco di arenaria da cui si domina tutta la vallata del feudo Muxaro e del fiume Platani. E’ inglobata in un casale costruito alla fine del XVIII sec. ed ha una forma rettangolare; si presenta con tre ordini finestrati: il primo e il terzo con finestre bifore a tutto sesto ed il secondo con monofore a sesto acuto. La sua maestosa mole si erge al centro di tre cortili ove si affacciano le case basse ed uniformi della masseria.
La torre è di origine chiaramontana, anche se i pareri degli studiosi non sono del tutto concordi. Venne edificata dai Chiaramonte nel XIV sec. e, fino al 1500, servì da baluardo difensivo dell’intero feudo, al centro del quale sorgeva. Originariamente era a tre livelli: il primo adibito a magazzino, il secondo, costituito dal primo piano, era adibito a zona notte e il terzo livello, dato dal secondo piano, era composto da un ampio salone con il tetto a botte
Dal salone attraverso una scala di legno si arrivava al terrazzo merlato. Nei secoli successivi la torre ha subito delle modificazioni che hanno mutato la sua struttura originaria Nel 1799 vennero abbattuti i due piani superiori di essa e vennero realizzati quattro livelli con l’aggiunta di un ordine di monofore ad arco acuto tra le bifore dei piani superiori ed inferiori.La torre, nonostante le trasformazioni, presenta un fascino particolare per il paesaggio incantevole e solitario in cui si trova, che proietta il visitatore in un lontano passato feudale.
A dare notizia sul portale facebook con un post, Calogero Cacciatore, giovane, molto noto ad Aragona, per la valorizzazione e promozione del territorio locale e anche per essere un coordinatore del Comitato “Magna Via Francigena Aragona” commentando: “Aragona: furto di opere d’arte. Ennesimo furto di opere appartenenti al patrimonio storico, artistico, culturale ed antropologico di Aragona. Ad essere presa di mira è la Torre Medievale del ‘Salto d’Angiò’, gioiello architettonico che racchiude in sé vari stili: dal Chiaramontano al Barocco. Oggetto del furto proprio il simbolo più rappresentativo della Torre, lo stemma dei Pugiades (1494), famiglia nobile spagnola che costruì il maniero che oggi possiamo ammirare.
Il fatto di assistere impotenti all’ennesimo scempio nel patrimonio artistico Aragonese provoca tanta amarezza e fa riflettere. Fa rabbia che un gioiello artistico come la Torre stia cadendo a pezzi nell’indifferenza totale.
Chiediamo ai legittimi proprietari e tutte le istituzioni di competenza di mettere in atto soluzioni volte al restauro, conservazione e tutela di questo castello che si erge maestoso a memoria di tempi gloriosi di una Sicilia che ormai non c’è più!”