Sequestrati 430.000 euro ai due fratelli accusati di usura ed estorsione aggravata
L’indagine sui fratelli canicattinesi A.M e G. M., arrestati il 9 dicembre 2019 con l’accusa di essere responsabili di usura ed estorsione, è ad una svolta.
I Carabinieri della Compagnia di Canicattì e gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento, coordinati dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Agrigento Dott.ssa Elenia Manno, nel corso di una serie di perquisizioni hanno sequestrato più di 430.000 euro, trovati nella disponibilità dei due individui e custoditi dai loro familiari.
Le indagini, proseguite senza sosta dopo l’arresto di G. M. (tutt’ora in custodia cautelare in carcere) e di A. M. (agli arresti domiciliari), hanno ulteriormente aggravato il quadro accusatorio, aggiungendo elementi che hanno permesso agli investigatori di rintracciare il tesoro accumulato dagli indagati, costituito da denaro contante e buoni fruttiferi postali per un valore assolutamente ingiustificato in relazione ai redditi dimostrabili da costoro.
Che si tratti di denaro provento di delitto ne è convinto anche il GIP presso il Tribunale di Agrigento, che proprio qualche giorno fa ha disposto il sequestro preventivo dell’ingentissima somma scovata da Polizia e Carabinieri, ormai vicini alla conclusione dell’indagine.