Coronavirus. I medici del Sud verso la Lombardia: è l’esodo della solidarietà
Giovedì 26 marzo scorso, in una sera, con zaino in spalla, trolley in mano, mascherine a coprire bocca e naso, si sono ritrovati nelle stazioni dei treni della Lombardia e gli aeroporti. E non perché fosse in corso l’ennesima grande fuga da una regione piegata e stremata dal Coronavirus, ma da medici, infermieri, operatori socio sanitari che arrivano dal Sud per dare aiuto e di rinforzo lanciate dai medici del Nord e dal Governo. Un esodo della solidarietà, che il ministro per gli Affari regionali e Autonomie, Francesco Boccia ha voluto esaltare con un post su Facebook.
I primi 21 medici volontari sono arrivati a Bergamo, provengono da Roma, Latina, Bari, Firenze, Cosenza, Potenza, Napoli, Vasto, Messina, Udine, Caserta e Perugia, ha scritto il ministro Francesco Boccia. Proprio lui ha accolto alcuni di questi medici in aeroporto: con lui il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il Vice Presidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala, Maurizio Martina ed Elena Carnevali. E’ l’Italia che si unisce e si abbraccia in un momento di dolore che non può lasciare indifferenti. E’ l’Italia che, forse, riuscirà a gettare un ponte in grado di azzerare i pregiudizi, che talvolta si declinano in razzismo, che parte del Nord ha sempre nutrito nei confronti del Sud.