Aragona si unisce al dolore di Favara. Lorena Quaranta torna a casa. Balconi con lenzuola bianche
Cordoglio del Sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, alla popolazione, ai familiari ed al Sindaco e tutta l’Amministrazione Comunale di Favara, con un messaggio pervenuto presso la Nostra Redazione: “Il Sindaco, l’Amministrazione comunale i Consiglieri Comunali i cittadini di Aragona tutti esprimono “i più profondi e sinceri sentimenti di cordoglio per la tragedia immane che ha sconvolto Comunità Favarese per la grave perdita della giovane Lorena Quaranta ci lascia sgomenti ed increduli”. Alla comunità di Favara ed, in particolare ai familiari della giovane Lorena, porgiamo la nostra vicinanza“.
Dopo la tragica notizia della giovane, Lorena Quaranta, 27enne, uccisa, martedì scorso, strangolata dal suo fidanzato nella loro abitazione di Furci Siculo, dal proprio fidanzato, oggi, ritorna a casa, per essere sepolta. L’uomo è rimasto in carcere dopo la misura della custodia cautelare in carcere, non convalidando il fermo in quanto non è stato ritenuto che vi fosse un pericolo di fuga applicato dal Gip di Messina, Eugenio Fiorentino.
Sin da questa mattina, la popolazione favarese, in onore del ritorno della giovane medico, ha voluto omaggiarla e renderle la propria vicinanza con delle lenzuola bianche appese nei balconi, visto che con il Decreto emanato Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non si può uscire dalla propria abitazione e quindi non può recarsi al cimitero, per darle l’ultimo saluto.
Favara dice addio a Lorena Quaranta “vestendosi” di bianco. L’idea è stata lanciata dal giornalista favarese Peppe Piscopo. “Ho raggiunto telefonicamente Peppe Piscopo, sposando appieno l’invito rivolto a tutti i nostri concittadini di condividere un messaggio di vicinanza alla famiglia Quaranta, attraverso un lenzuolo bianco steso sui balconi – ha aggiunto il sindaco Anna Alba – Favara ti saluta: ciao dottorè”.
Il Sindaco di Favara, Anna Alba, con un messaggio ai cittadini comunica: “Bianco come il suo animo puro, bianco come il colore di quel camice che sognava di indossare per tutta la vita”.