San. Leone: Demolizione abusi edilizi in un fabbricato. La Corte di Appello conferma sentenza del tribunale di Agrigento
La Corte di Appello di Palermo, sezione seconda civile conferma la sentenza del tribunale di Agrigento, che ordina la demolizione di abusi edilizi in un fabbricato a San Leone
La Corte di Appello, Seconda Sezione Civile di Palermo, con sentenza del
27/4/2020, ha rigettato l’appello proposto dai coniugi Cimino-Nocera,
difesi dapprima dall’Avv. Girolamo Rubino, poi sostituito dall’Avv.
Vincenzo Airò, avverso la sentenza pubblicata in data 22/11/2015, emessa
dal Tribunale Civile di Agrigento, che ha condannato i predetti coniugi alla
demolizione di opere edilizie abusive anche in violazione delle distanze
legali rispetto al fondo della Sig.ra Ornella Randazzo, rappresentata e
difesa dall’Avv. Gaetano Caponnetto del Foro di Agrigento.
La sentenza della Corte di Appello assume particolare rilievo ed interesse
giuridico, perché afferma il principio secondo cui la concessione edilizia
riguarda aspetti e regole amministrative e viene rilasciata, però, facendo
salvi i diritti soggettivi dei terzi.
Nel caso di specie tali diritti della Sig.ra Randazzo Ornella sono stati violati
dai predetti Cimino-Nocera, i quali hanno eseguito le opere edilizie nel loro
fabbricato, peraltro abusivamente, non rispettando la distanza legale nei
confronti del terreno della frontista Sig.ra Randazzo Ornella, impedendo
alla stessa l’esecuzione di una propria villetta e fondando così l’azione
giudiziaria proposta proprio su tale loro illecita posizione di fatto.
La controversia ha avuto alterne vicende giudiziarie ed amministrative,
nelle quali i predetti autori dell’illecito, coniugi Cimino-Nocera, (è stato
peraltro celebrato nei loro confronti un processo penale per violazione
edilizia ed urbanistica, definitosi con prescrizione) hanno rappresentato le
loro ragioni dinnanzi ai Giudici amministrativi considerando definita
favorevolmente la loro posizione, senza considerare che a fronte della
stessa, invece, la Corte di Appello di Palermo ha confermato la sentenza
del Tribunale di Agrigento e quindi la condanna alla demolizione delle
opere compiute dai coniugi Cimino-Nocera in violazione delle distanze
legali.