Agrigento, Cronaca

Filiera di pesca: i risultati dell’operazione di controllo “Labyrinth”, condotta tra il 4 dicembre ed il 19 gennaio dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di P. Empedocle

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Capitaneria di Porto 0216:03 – Il 19 gennaio si è conclusa l’operazione nazionale complessa di controllo “Labyrinth” sulla filiera di pesca, coordinata dalla Direzione Marittima di Palermo nell’intero territorio di giurisdizione e svolta in tre fasi a partire dal 4 dicembre u.s.

I controlli operati in mare e a terra dai militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di P. Empedocle, ai fini della tutela del consumatore finale, hanno avuto come obiettivi prioritari la salvaguardia degli stock ittici, il rispetto delle norme in tema di tracciabilità della filiera di pesca e di idoneità igienico-sanitaria dei prodotti alimentari, in un periodo – come quello natalizio e di fine anno – tradizionalmente interessato da un forte incremento dei consumi del pescato e, quindi, con il conseguente aumento del rischio di imbattersi in frodi a danno del cittadino.

Si riassumono i dati principali dell’operazione nell’ambito del territorio di competenza del Circondario Marittimo di P. Empedocle:

  • personale e mezzi impiegati: 20 militari, 4 unità navali (150 miglia percorse e 15 ore di moto) e 2 mezzi terrestri (80 km percorsi)
  • controlli effettuati: 35
  • illeciti penali riscontrati: 2
  • illeciti amministrativi riscontrati: 13
  • sequestri eseguiti: 8
  • prodotti ittici sequestrati: circa 100 kg
  • imbarcazioni sequestrate: 1
  • reti da posta sequestrate: circa 700 mt.

Nel corso dell’operazione è stato rilevato un generale allineamento, da parte dei commercianti, dei ristoratori e degli operatori addetti alla distribuzione al dettaglio, alla normativa di settore che disciplina tracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici, grazie all’opera di formazione e sensibilizzazione condotta dall’Autorità Marittima che si affianca ai periodici accertamenti svolti sul territorio da personale della Guardia Costiera. La maggior parte delle violazioni risultano commesse da venditori ambulanti privi di idonea documentazione di tracciabilità ed etichettatura e da conduttori di unità da diporto munite di attrezzi per la pesca professionale non consentiti. Determinante è risultata, per il buon esito dell’operazione, la consueta collaborazione delle forze di polizia nonché la costante disponibilità del personale veterinario dell’A.S.P. 1 di Agrigento, le cui verifiche hanno consentito nella totalità dei casi di determinare la ”non idoneità al consumo umano” del prodotto sequestrato, successivamente distrutto a norma di legge a tutela della salute pubblica.

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