Rifiuti: piano scaduto, ma la Regione ci lavora ancora Trizzino (M5S): “Siamo al ridicolo, è già da cestinare”
09:07 – Il progetto era stato inviato a Roma senza la fondamentale Valutazione Ambientale Strategica, cui si sta lavorando ora, a tempo scaduto. I termini per l’approvazione infatti erano fissati per il 31 dicembre 2014.
Rifiuti: piano scaduto, ma la Regione ci lavora ancora Trizzino (M5S): “Siamo al ridicolo, è già da cestinare”
Piano rifiuti scaduto prima ancora di essere approvato, e, quindi, già da cestinare. Ma all’assessorato all’Energia della Regione Siciliana ci si lavora ancora.
“E’ uno dei mille paradossi – dice il presidente della commissione Ambiente del’Ars, il Cinquestelle Giampiero Trizzino – di una Regione che lavora poco, male e quando lo fa riesce a farlo pure fuori tempo. Ma forse questo non è casuale, come, del resto, nulla è casuale in Sicilia, basti pensare alla centrale di biomasse di Enna, alla proposta di costruire termovalorizzatori, alla finta emergenza rifiuti al vaglio del governo Renzi e via discorrendo”.
Il nuovo piano, il terzo in 25 anni, che dovrebbe gestire l’intero ciclo dei rifiuti, ancora in grembo di mamma Regione già puzza di cadavere, perché scaduto il 31 dicembre scorso.
“Ma in assessorato – spiega Trizzino – è tutt’ora in corso la procedura di Valutazione ambientale strategica, che in realtà andava fatta prima dell’approvazione del piano. Anzi, proprio la mancanza della VAS, insieme all’enorme superficialità con la quale sono stati portati avanti i lavori, ha determinato l’allungamento dei tempi di approvazione, che sono andati ben oltre quelli previsti”.
Della VAS, anzi, alla Regione si sono completamente dimenticati prima dell’invio al Ministero per l’approvazione, cosa che ha fatto tornare il progetto al mittente e costretto i tecnici a rimettersi al lavoro fino ad oggi, a termini, però, già chiusi.
“Dall’89 ad oggi – racconta Trizzino – sono tre i piani redatti, e i cittadini attendono ancora di vedere il minimo risultato. Le uniche cose che questi piani hanno prodotto sono faldoni in Procura e alla Corte dei Conti, si vedano, ad esempio, le indagini sui termovalorizzatori e sulle assunzioni anomale dei soggetti che hanno gestito gli ambiti territoriali”
Si torna quindi al punto di partenza, o quasi. Un nuovo piano dovrà essere messo in piedi ex novo e ripercorrere l’intera procedura sull’asse Palermo-Roma,
“E intanto – afferma Trizzino – i cittadini vengono presi in giro con le vecchie storie degli inceneritori, spacciati come indispensabili per risolvere emergenze che in realtà spesso sono create ad hoc. Noi comunque, guardiamo avanti. Abbiamo già chiesto a Crocetta un incontro nel quale proporremo che i principi contenuti nella nostra mozione che verte sul principio rifiuti zero vengano trasfusi nella nuova programmazione”.