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“A putia do canali”. Quando artigianato e tradizione diventano alla moda. intervista ad Alice Scarito.

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Lei è Alice Scarito, ha 19 anni, vive tra Aragona e Palermo dove studia Scienze della Comunicazione per le Culture e le Arti. La giovane aragonese ha avuto una bellissima idea “A putìa do canali”. Il termine “putìa”, per chi è siciliano o mastica il siciliano è “un’istituzione” che si tramanda da secoli, ed è il termine con cui si definisce una piccola bottega, un negozietto, dedito alla vendita di alimentari, diverse merci e prodotti d’artigianato. Ed è proprio di artigianato che parliamo con “ A putìa do canali”. Alice,insieme alla mamma e la sorella, si diletta nella creazione di manifatture in stoffa rigorosamente fatte a mano. La componente sicula, oltre che nel nome è estremamente presente anche nella realizzazione. Alice per le sue creazioni utilizza stoffe con motivi e colori che rimandano alla tradizione siciliana e ai simboli con cui la Sicilia viene riconosciuta in tutto il mondo. Dai limoni alle pale di fico d’india, dalla trinacria alle teste di moro, quella di Alice è una dichiarazione d’amore per la nostra terra. Tutto viene realizzato sfruttando la sua capacità e la passione per il cucito, che come scoprirete nell’intervista che vi proponiamo, si tramanda nella sua famiglia da più generazioni.

  • Ciao Alice. Come è nata l’idea di “A putia do canali”?

“Devo dire che è nato tutto per caso. Sono cresciuta tra le macchine da cucire, mia nonna ha sempre cucito gran parte dei suoi vestiti e quelli dei miei zii e mia mamma fin da ragazza ha avuto grande creatività e la passione per il cucito.

Io e mia sorella abbiamo trascorso parte della nostra vita a curiosare tra i cassetti delle vecchie stoffe di mia nonna e a chiedere a mamma di sistemare maglie, pantaloni, giacche poco prima di uscire, per non parlare di tutti i vestiti di carnevale che ci creava da zero, magari il giorno prima della sfilata “mezzu u cursu”.

  • Quando hai iniziato a pensare alla realizzazione di queste creazioni/accessori in stoffa?

“Crescendo tra fili, stoffe, macchine da cucire e modelli di vestiti, la voglia o più che altro la curiosità di imparare è sempre stata viva in me e mia sorella, anche se il poco tempo a disposizione lo impediva. 

Con il lockdown, il tempo è venuto a nostro favore e così per la quarantena abbiamo occupato parte del tempo a seguire gli insegnamenti e le dritte date da nostra mamma per creare borse, tovaglie e tanto altro. Finita la quarantena è venuta l’idea di far vedere in giro cosa avevano imparato e nel contempo unito questa passione che caratterizza la nostra famiglia con un altro tassello importante della nostra vita, cioè la passione per tutto ciò che rappresenta la nostra terra. I colori, i simboli e le fantasie siciliane che francamente rappresenta il nostro essere fieramente “Bizzarre”!

  • Dai tuoi “lavori” è evidente l’amore per la nostra terra. Perché è così importante per te esprimere e tutelare questa “sicilianità” nella realizzazione di queste creazioni?

“L’amore per la Sicilia è sempre stato un mio punto di forza, l’attaccamento per questa terra della quale molto spesso oltre si il mare, il sole e qualche monumento non si esalta nient’altro.

Credo che bisognerebbe, da siciliani, essere un po’ più legati alle nostre tradizioni, ai nostri valori, a tutto ciò che la nostra terra ci da. Apprezziamola, non vantandoci del mare e della bella gente, ma cercando di fare il meglio per essa, di costruire i nostri sogni qui, nel posto in cui siamo nati, nel posto che è casa nostra. Sentirsi siciliani nel cuore e non solo nel sangue è una bella cosa”.

  • Parliamo del nome. Il riferimento alla “putìa” siciliana è evidente. Ma perché “do canali”?

“A  putia do canali” è nata per dare voce alla Sicilia che c’è nel nostro cuore e le tradizioni che per noi sono importantissime. O “canali” è un quartiere del centro storico di Aragona in cui vivevano i miei nonni, dove è nato e cresciuto mio padre e continuiamo a crescere noi. E’ il posto in cui ci sono le nostre radici, le nostre tradizioni ed è lì che sentiamo più vivo il nostro essere siciliane”

Alice è uno dei tanti esempi di giovani ragazze appartenenti al panorama aragonese che integrando creatività e abilità, design e usanze, è riuscita a rendere giovane e per i giovani una tradizione, quella dell’handmade (fatto a mano), da sempre perseguita dalle generazioni precedenti, attuale e alla moda.

Brava!

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