“Portiamo di nuovo i giovani ad innamorarsi della pallavolo”. Scuola, reclutamento e coinvolgimento dei ragazzi: la ricetta di Di Giacomo per rilanciare la pallavolo in Sicilia.
Tanta partecipazione e spunti di riflessione importanti hanno caratterizzato anche il quinto appuntamento con il “Salotto del Volley”, il seguitissimo format di dirette Facebook del candidato alla Presidenza di Fipav Sicilia per il prossimo quadriennio, Nino Di Giacomo, ormai una tappa fissa per i tanti appassionati ed addetti ai lavori per conoscere ed approfondire insieme i vari tasselli che compongono il programma elettorale “collettivo” di Di Giacomo.
Per questa quinta puntata fari puntati su un argomento tanto caro al candidato presidente, quello dei giovani ed in particolare del loro avvicinamento al mondo della pallavolo, con un attenzione particolare al movimento maschile, tradizionalmente sempre più “indietro” in termini numerici rispetto a quello femminile ma che, mai come in questo momento, in Sicilia sta affrontando una crisi di partecipazione davvero preoccupante. Il modo migliore per affrontare l’argomento giovani non poteva essere che approfondirlo con Franco Bertoli, ex atleta ed allenatore di pallavolo, oggi Consigliere Federale e soprattutto profondo conoscitore degli aspetti motivazionali e relazionali legati al rapporto tra giovani e volley, il quale etichetta l’argomento come sfida della nostra epoca: “Quello del reclutamento e dell’avvicinamento dei giovani alla pallavolo è diventata la vera sfida del nostro sport. Non parlo tanto di movimento femminile, dove l’appeal verso il volley è stato sempre abbastanza rilevante, quanto piuttosto di quello maschile. Per una federazione, che sia l’organismo nazionale, il comitato regionale o quello territoriale, è fondamentale ragionare proprio nella direzione dei giovani, perchè se è vero che le società di vertice rappresentano la vetrina del nostro movimento, è altrettanto vero che la base rappresenta la vera linfa del nostro mondo sportivo, quindi diventa essenziale trovare le giuste strategie per reclutare i ragazzi. Ovviamente le possibilità sono tante ma credo che la base di partenza debba essere la scuola perché secondo me la pallavolo è lo sport scolastico per eccellenza”.
Tra i diversi temi del programma collettivo di Nino Di Giacomo proprio la costruzione di una nuova strategia con le Istituzioni Scolastiche riveste un ruolo di importanza centrale per ridonare appeal al movimento pallavolistico regionale. “Tra i tanti progetti che abbiamo costruito con la mia squadra c’è proprio l’idea strategica di coinvolgere le scuole per avvicinarci sempre di più ai ragazzi e farli tornare ad innamorarsi della pallavolo. Bisogna far conoscere ai giovani il nostro sport, farli appassionare e farli divertire anche attraverso il confronto e la competizione: i nostri ragazzi hanno bisogno di giocare il più possibile, per crescere e confrontarsi con i loro coetanei. Ecco allora che possono assumere fondamentale importanza specifici tornei all’interno dei singoli Istituti scolastici, come il torneo delle terze medie, oppure tra Istituti diversi dello stesso territorio, cosi da creare entusiasmo ed amplificare il coinvolgimento degli studenti che poi, possibilmente, ci ritroveremo in palestra. Cosi come, con lo stesso scopo, si dovrà ampliare l’attività del Trofeo delle Regioni e si potrà dare la possibilità alla selezione regionale di partecipare ad un torneo di serie D, in modo da evitare anche che i ragazzi possano perdere l’interesse e, quindi, abbandonare la pallavolo”.
Unitamente al tema del reclutamento si è affrontato anche lo specifico problema dell’abbandono. Dati alla mano, infatti, secondo un trend a livello nazionale e che riguarda tutti gli sport indistintamente, i giovani abbandonano uno sport in un’eta compresa tra i 12 ed i 14 anni. Proprio in questo senso si deve operare strategicamente sia per evitare che tanti ragazzi abbandonino il movimento pallavolistico sia per coinvolgere giovani che hanno perso l’interesse in altri sport. “Per noi diventa importante lavorare per non perdere i ragazzi motivandoli e coinvolgendoli nella maniera migliore – interviene Bertoli – senza mirare solo al risultato finale quanto piuttosto all’obiettivo completo di farli giocare, divertire e, prima di tutto, crescere in maniera sana e con dei valori positivi. Qui diventa importante anche la relazione tra atleta, allenatore e famiglia: lo sport fa bene al ragazzo e questo rapporto trilaterale deve essere solido, cosi come approfondito anche nel libro che ho pubblicato dal titolo “panchine pensanti”, oggi trasformato in un simpatico spettacolo teatrale seguito da un dibattito finale. Credo che, al pari della formazione tecnica, oggi un allenatore debba possedere anche delle nozioni sulla motivazione e sulla gestione del singolo e del gruppo, proprio al fine di evitare la perdita di interesse da parte del giovane atleta”.
“Al pari dell’atleta sia l’allenatore che il genitore diventano risorse imprescindibili per una società e, in generale, per tutto il movimento di base – prosegue Di Giacomo – Il genitore rappresenta una risorsa fondamentale non solo di sostegno economico ma anche tante volte di supporto organizzativo, trasmettendo valori positivi e passione a tutto il team oltre che al proprio figlio. Cosi come è fondamentale l’attività dell’allenatore che, una volta reclutato un ragazzo, deve saperlo motivare nella maniera migliore, coinvolgendolo e facendolo appassionare ogni giorno di più alla pallavolo. Impostare una nuova strategia di formazione dei nostri tecnici e del nostro staff su queste direttive sono convinto che sarà la chiave di volta per riportare tanti giovani a divertirsi con la pallavolo. Tra l’altro, la nostra Sicilia offre delle opportunità naturali che ci permettono di far giocare i ragazzi 365 giorni l’anno e questo è un altro elemento da tenere in grande considerazione. Sono convinto, ad esempio, delle grandi potenzialità ancora inespresse di attività come il beach volley, il sitting volley e lo snow volley. Discipline ancora poco sviluppate in tutto il territorio nazionale ma che nella nostra Isola possiamo e dobbiamo potenziare proprio per permettere di poter giocare a pallavolo tutto l’anno ed in qualsiasi contesto territoriale. Questo deve diventare il vero punto di forza del nostro rilancio”.
“Credo che tu abbia portato gioia e movimento nel movimento pallavolistico siciliano – interviene Bertoli parlando proprio di beach, un settore che a Nino Di Giacomo ha portato enormi soddisfazioni e tanti successi in campo nazionale ed internazionale – Non parlo solo di crescita tecnica ma anche, e soprattutto, di motivazione e di entusiasmo: quello che hai fatto con le tue squadre in Sicilia tanti anni fa è servito da traino e da stimolo a tante altre realtà vicine e questo ha fatto bene a tutto il movimento nel suo complesso. Sono convinto che partendo proprio da quelle basi e da quell’esperienza oggi puoi dare quella spinta in più per far svoltare il movimento siciliano e portarlo dove merita”.
“Le società – conclude Di Giacomo – devono stare al centro del nostro movimento. Non ho mai fatto politica federale ma ho passato una vita a fare pallavolo. Sono animato da un’enorme passione per questo sport e, se me ne daranno al possibilità, sono convinto che sicuramente scriveremo una pagina nuova ed importante della pallavolo siciliana, per rilanciarci e superare al meglio anche questo momento difficilissimo legato all’emergenza”.