Il Comune di Aragona aderisce al progetto “Don’T Touch”, in difesa dei minori stranieri non accompagnati e delle loro famiglie
Nota: Questo comunicato non è un articolo prodotto dalla Redazione di “TV SICILIA 24”, ma una nota stampa esterna di cui riceviamo e pubblichiamo integralmente dall’Ufficio stampa del Sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino.
L’Amministrazione Comunale di Aragona, presieduta dal Sindaco Giuseppe Pendolino, aderisce al progetto “Don’T Touch”, promosso dalla cooperativa sociale Badia Grande assieme all’Asp di Trapani e dal Consorzio UNISOM e finanziato nell’ambito del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020, Obiettivo Specifico 2. Integrazione/Migrazione legale- Obiettivo nazionale ON 3 Governance dei servizi, dalla durata di 18 mesi.
Questo progetto – dichiara il Sindaco Pendolino – prevede l’apertura nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento di sportelli antiviolenza, luoghi di accoglienza, ascolto e sostegno alle famiglie e ai minori stranieri vittime o potenziali vittime di violenza in ogni forma. Le attività saranno supportate da mediatori culturali per facilitare la comunicazione, le relazioni e i rapporti di fiducia e affidamento fondamentali in questo ambito. Sarà anche operativa un’unità mobile itinerante che, grazie ad un’equipe multidisciplinare, fornirà nei diversi territori informazioni, supporto ed accompagnamento al sistema dei servizi rilevando, inoltre, casi di disagio, di pericolo, sfruttamento, violenza e/o abuso, tratta.
Il progetto “Don’t Touch” offrirà inoltre un supporto specialistico e una formazione professionale agli operatori impegnati nel settore dell’immigrazione o che svolgono attività di presa in carico, tutela, accoglienza dell’utenza straniera (gestori di servizi di accoglienza, operatori e funzionari delle istituzioni locali, Comuni, Prefetture, ASP, Scuole).
Per l’Assessore alle Politiche Sociali, Stefania Di Giacomo Pepe – il progetto Don’t Touch è stato nell’immediato sposato da questa Amministrazione e sin da subito l’ufficio Servizi Sociali retto dal geom. Papia si è adoperato per la stesura di detto protocollo d’intesa, con l’obiettivo principale di creare un modello operativo unico per l’emersione e la presa in carico di minori stranieri vittime di violenza e le loro famiglie.
Nella fattispecie il Comune di Aragona – si legge nel protocollo d’intesa – dovrà collaborare per la realizzazione di quanto necessario allo svolgimento delle attività e al raggiungimento degli obiettivi progettuali; dare sostegno all’iniziativa, veicolando le informazioni sul Progetto, con adeguata pubblicizzazione e risalto, al fine di coinvolgere gli operatori del settore; segnalare il corso di formazione ad alta specializzazione organizzato dal Consorzio Universitario UNISOM, concernente il fenomeno della violenza su minori stranieri, e agevolare la partecipazione degli operatori interessati; informare e coinvolgere l’équipe multidisciplinare del Progetto FAMI 3530 – Don’t touch nel caso di emersione di situazioni di violenza su minori stranieri, favorendo – ove possibile – l’accesso presso i locali dello sportello antiviolenza della vittima e/o dei suoi tutori o chi ne esercita la sua potestà.