Aragona: Il “Taganu” riceve la certificazione Pat dal ministero delle Politiche agricole e forestali
Il famoso “Taganu” strettamente di origine aragonese riceve la certificazione Pat e viene inserito tra i prodotti agroalimentari territoriali tradizionali della Regione Siciliana. L’inserimento nella prestigiosa lista è stato sancito dal ministero delle Politiche agricole e forestali che ha accolto la richiesta presentata dalla Pro Loco di Aragona.
. Il cibo per eccellenza, però tipico di Aragona che simboleggia la Pasqua ed è divenuto con il passare degli anni celebrativo della ricorrenza è il “taganu”, a base di uova e “tuma”, che non trova riscontro in nessun’altra parte. È infatti, originario del paese e la sua tradizione si perde nei tempi e nella leggenda. Le massaie anticamente incominciavano a raccogliere le uova alcune settimane prima di Pasqua per averne in gran quantità quando dovevano prepararlo. Il nome deriva dal tegame in cui viene cucinato nel pomeriggio del Sabato Santo per poi essere consumato il Lunedì dell’Angelo in mezzo ai campi dove è tradizione trascorrere la giornata, ma c’è chi non resiste fino a tale giorno e lo assaggia ancora caldo e profumato. Gli ingredienti per un “taganu” bastevole ad una famiglia di sette o otto persone sono:
– 1 Kg. di rigatoni o tortiglioni;
– 60 uova;
– 1 Kg. di “tuma”;
– 1/2 Kg. di carne di vitello o maiale tritata;
– 1/4 litro di brodo di pollo,
– un pizzico di erbe aromatiche (prezzemolo, zafferano, menta)
– 20 grammi di cannella.
Si procede alla sua preparazione frullando per prima le uova con il brodo di pollo e con un pizzico di zafferano e cannella. Successivamente si fa cuocere la pasta al dente e la si dispone nel tegame fino a formare uno strato compatto su cui prima si stende un pò di carne tritata e poi si versano le uova frullate. La “tuma” ridotta in sottili fettine ricoprirà poi il tutto. Si procede formando di nuovo un altro strato di pasta e continuando le operazioni di prima, fino ad esaurire tutti gli ingredienti.
L’ultimo strato di “tuma” va ricoperto abbondantemente di uova frullate che dovranno colare negli strati inferiori a colmare tutti i vuoti esistenti. A questo punto il “taganu” è pronto per essere messo al forno e dopo un’ora, un delizioso profumo si diffonderà per tutta la casa annunciando la sua avvenuta cottura. Sulle sue origini si hanno poche notizie, ma già la fantasia popolare ha incominciato ad elaborare la sua storia e a dirci come il “taganu” un bei giorno venne preparato. La sua storia è stata raccontata da alcune ragazze della scuola elementare e media che, partecipando al premio “Elia Rotulo” organizzato dalla Pro Loco, hanno dato due diverse versioni nei loro elaborati