Cronaca

Quattro uomini armati di kalashnikov, hanno minacciato una motovedetta della Guardia Costiera italiana

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Capitaneria di Porto - Guardia Costiera - Migranti (3)

15:30 – Nel pomeriggio di domenica quattro uomini armati di kalashnikov, su un barchino, hanno minacciato una motovedetta della Guardia Costiera italiana che stava soccorrendo un’imbarcazione con migranti a bordo, a circa 50 miglia da Tripoli. Gli uomini armati hanno intimato agli italiani – il personale a bordo delle motovedette che fanno operazioni di ricerca e soccorso non ha armi – di lasciare loro l’imbarcazione dopo il trasbordo dei migranti. E così è avvenuto.

“Un fatto allarmante, che segna un ulteriore salto di qualità” degli scafisti, ha commentato Maurizio Lupi, titolare del ministro delle Infrastrutture da cui dipende il Corpo della Guardia costiera. E’ “indispensabile – ha aggiunto – un intervento delle istituzioni internazionali in Libia”. In nottata sono stati soccorsi 600 migranti partiti a bordo di sei gommoni dalle coste libiche: 390 di loro sono stati trasferiti a bordo della nave Peluso della Guardia costiera, altri 184 sono stati soccorsi da una nave islandese del dispositivo di Triton.

Complessivamente sono 2.164 i migranti soccorsi da stamattina che si trovavano a bordo di 12 diverse imbarcazioni e che sono stati tutti recuperati. Una tredicesima barca è stata individuata dai mezzi italiani, ma il soccorso non è ancora stato concluso. In particolare, 520 migranti si trovano a bordo di nave Orione della Marina Militare, 186 sono invece sul mercantile Sestri Star, 89 sul mercantile Gaz Concorde, 269 sul mercantile Superlady e su una motovedetta della Guardia Costiera, una cinquantina a bordo del rimorchiatore Asso 30. Oltre 900 sono invece i migranti che sono stati recuperati dai mezzi della Guardia Costiera e dai pattugliatori della Guardia di Finanza. Le testimonianze di chi arriva fotografano una realtà che sembra farsi sempre più drammatica.

Tra i migranti sbarcati a Pozzallo anche un giovane centroafricano ferito da un’arma da fuoco: alla polizia ha raccontato che a sparargli sono stati i trafficanti, sulle coste della Libia, per costringerlo a salire sui gommoni. Pure i numeri di gennaio dimostrano che la situazione é peggiore di quella del 2014, quando alla fine sono stati 170mila i migranti accolti: 3.538 persone arrivate nei primi 30 giorni del 2015 contro 2.171 sbarcate l’anno scorso. E quello degli sbarchi potrebbe non essere l’unico problema. Se l’Isis dovesse prendere in mano il traffico degli esseri umani, nessuno può escludere che i barconi possano essere utilizzati per far arrivare in Europa potenziali terroristi. Sembra non avere dubbi a questo proposito il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.

“Il rischio di infiltrazioni terroristiche tra i migranti del Nordafrica, che già mesi addietro avevo segnalato, sembra essere stato scoperto anche dall’Europa e dal Ministro degli Esteri. Ma si tenta di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Almeno in questo caso – osserva – si cerchi di passare dalle parole ai fatti e lo si faccia con la massima urgenza. Bisogna bloccare immediatamente le partenze dei barconi dalle coste libiche e sospendere contemporaneamente Triton”.

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