Il Tar condanna il Ministero della Difesa
11:10 – Il Dig. D.S, di 40 anni di Canicattì era stato escluso dal concorso per la copertura di 990 posti di volontario di truppa in servizio permanente dell’esercito bandito nel 1998 sulla base di un’asserita mancanza di requisiti di partecipazione . Il giovane canicattinese aveva proposto un ricorso davanti al Tar del Lazio, con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino, contro il Ministero della Difesa ,per l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento di esclusione. In particolare l’Avvocato Rubino ha censurato il provvedimento impugnato sotto il profilo della violazione del principio del “favor partecipationis” che impone l’ammissione dei candidati nell’ipotesi di clausole del bando equivoche. Si è costituito in giudizio il Ministero della Difesa, con il patrocinio dell’Avvocatura Generale dello Stato , per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione della richiesta cautelare. Già in sede cautelare il Tar del Lazio aveva accolto la richiesta cautelare, disponendo l’ammissione con riserva del ricorrente alla procedura concorsuale .Da ultimo, esaminando il merito della controversia, il Tar del Lazio, Sezione .Prima bis, Presidente il Dr. Giampiero Lo Presti, Relatore il Consigliere Roberto Vitanza, ha accolto il ricorso, annullando il provvedimento di esclusione perché illegittimo, e condannando il Ministero della Difesa anche al pagamento delle spese di giudizio, liquidate in euro tremila, oltre iva e cassa di previdenza forense. Pertanto, per effetto delle sentenza resa dal Tar , il giovane canicattinese, che nelle more è stato arruolato con riserva nell’esercito italiano, resterà in servizio, avendo raggiunto il grado di caporal maggiore scelto presso l’ottavo reggimento alpini di Cividale.