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Agrigentino adesso può accedere alla selezione di Segretario Generale. Lo ha deciso il Tar

Il Dottore A.C. di anni 56, di Agrigento, ha partecipato alla procedura di selezione per “ la designazione e la nomina del Segretario Generale della Camera di Commercio di Palermo ed Enna”, indetta con delibera della Giunta Regionale del 8.10.2018.
Tale procedura di concorso si articolava in due fasi.
In primo luogo, la Commissione di esame era tenuta a verificare, in capo a ciascuno dei candidati, il possesso dei requisiti professionali e delle competenze necessarie allo svolgimento delle funzioni di Segretario Generale, attraverso l’esame dei curricula prodotti dagli stessi candidati.
La Commissione, poi, era chiamata ad accertare, tramite colloquio, l’effettivo possesso delle competenze dichiarate nei propri curricula da parte dei primi cinque candidati che nella precedente fase avevano conseguito il maggior punteggio.
In data 1 febbraio 2019, la Camera di Commercio di Palermo ed Enna ha pubblicato, “ nella sezione
amministrazione trasparente” del proprio sito web, l’elenco dei candidati ammessi a sostenere il suddetto colloquio.
Il Dottore A.C. apprendeva quindi di non essere stato ammesso alla seconda fase della procedura di selezione.
Il medesimo, con istanza di accesso inoltrata in data 12.02.2019, ha chiesto alla Camera di Commercio di Palermo ed Enna di poter prendere visione ed estrarre copia degli atti e dei documenti afferenti alla procedura concorsuale in questione, ivi compresi i curricula degli altri candidati, i verbali e le schede di valutazione prodotte dalla Commissione di esame.
Il responsabile del procedimento asseriva tuttavia l’impossibilità di accedere in modo integrale alla documentazione richiesta, in ragione della necessità di tutelare la privacy e la riservatezza dei candidati.
Il Dottore A.C., con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi, ha quindi adito il T.A.R. Palermo chiedendo che venisse accertato il proprio diritto ad avere accesso integrale alla documentazione richiesta.
In sede di ricorso, il Dottore A.C. evidenziava come il partecipante ad un concorso pubblico fosse titolare di un interesse qualificato all’accesso a tutti i documenti della procedura concorsuale.
Il medesimo, citando diversi precedenti giurisprudenziali, sottolineava come tale interesse qualificato non andasse incontro ad alcun limite connesso alla necessità di proteggere la privacy e la riservatezza degli altri candidati.
Con sentenza n. 2490/2019, il T.A.R Palermo ha accolto le tesi difensive sviluppate dagli Avvocati Rubino e De Marco Capizzi e, per l’effetto, ha ordinato alla Amministrazione di consentire al Dottore A.C. l’accesso a tutti gli atti della procedura di concorso.
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