Oggi è toccato a noi, rei di avere intaccato il percorso virtuoso avviato dall’Amministrazione locale, subire il tentativo di discredito della nostra azione ed addirittura di essere tacciati di difendere gli interessi dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto.
Forse, a ben ragionare, è qui la vera novità, in un contesto nazionale, o addirittura internazionale, che vuole il sindacato come soggetto che frena lo sviluppo e danneggia le imprese.
Al Sindaco ed all’Assessore che accusano la CGIL di dire falsità andrebbero poste alcune semplici domande e forse, se si riuscissero ad ottenere le risposte, un passo avanti su questa stucchevole vicenda si potrebbe fare nell’interesse dei cittadini, non di quello semplicemente sbandierato, e dei lavoratori che stiano ben tranquilli, tutti e due, loro sanno bene valutare da chi farsi difendere e tutelare senza bisogno di vacui suggeritori.
Passiamo alle questioni
- è vero o non è vero che la stessa Amministrazione comunale ha giudicato inadeguato (altro che offrire un valido servizio ai propri cittadini) il bando emanato dal Commissario Straordinario per la gestione del servizio di igiene urbana?
- è vero o non è vero che in presenza di un aggiudicazione ad un ribasso ritenuto eccessivo l’Amministrazione può revocare la gara d’appalto?
- è vero o non è vero che le scelte gestionali effettuate nel bando non consentiranno di raggiungere percentuali di raccolta differenziata in linea con le prescrizioni contenute nelle ordinanze regionali?
- è vero o non è vero che le direttive regionali, le norme ambientali nazionali e regionali impongono la salvaguardia dei livelli occupazionali nell’aggiudicazione delle gare d’appalto?
Niente di complicato, basterebbe assumersi le responsabilità di amministratori coerenti con il percorso che si declama e non farsi vincere dalle preoccupazioni che pervadono il classico burocrate di incorrere in responsabilità di tipo amministrativo, per assumere decisioni che tutelino l’interesse della collettività in generale, dei cittadini che si rappresentano e dei lavoratori che tutto si aspettavano tranne che vivere queste drammatiche giornate di precarietà”.