“Ad appena 18 giorni dal referendum sulle trivelle, per le strade agrigentine non si vedono volontari ambientalisti o di altra natura che informano i cittadini sul referendum del 17 Aprile; non si vede nessun comitato del SI in giro; e dire che il 5 marzo ad Agrigento si è costituito il comitato unitario “vota si per fermare le trivelle” e nella nota stampa diffusa dal medesimo comitato, si leggeva: ” In campo associazioni, movimenti, partiti politici e semplici cittadini con l’obiettivo di guidare e coordinare la campagna referendaria verso il voto di domenica 17 aprile”.
Vorrei capire –scrive La Scala- ma queste associazioni, questi movimenti, questi partiti politici, questi semplici soldati, quando scenderanno in strada per informare i cittadini ?
Qualche settimana fa ho letto un’altra nota pervenuta da un’associazione ambientalista nella quale si informava che sarebbe stato opportuno avere più tempo a disposizione e non solo 30 giorni per spiegare ai cittadini che tutto “il petrolio presente sotto il mare italiano basterebbe al nostro Paese per sole 7 settimane”.
Al referendum del 17 Aprile mancano 18 giorni e non possiamo perdere tempo rimanendo solo a guardare il PC. Cerchiamo di essere tutti uniti, ma in strada, per convincere i cittadini ad andare a votare per il SI.
Dobbiamo farlo convinti, perché è una sfida contro un governo che sta annegando l’informazione sul referendum.
La mia – conclude nella nota il Consigliere La Scala – non è una critica bensì uno sprono, affinchè i movimenti, le associazioni e i semplici cittadini prendano autonomamente l’iniziativa di informare tutti sul significato del referendum prossimo.