“Si tratta – scrive Hamel – di una richiesta di pagamento illegittima per la quale non esiste nessuna reale documentazione di supporto in quanto si basa, esclusivamente, su una presunzione arbitraria e sbagliata. Il mantenimento in vita di questi crediti – spiega – falsa il bilancio di previsione e viola il dovere, garantito dalla Carta Costituzionale, di lealtà e parità di trattamento nel rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini.
La richiesta di maggiori consumi idrici risalenti anche a 25 anni addietro, – continua il Consigliere – è una furbata per recuperare liquidità di cassa al Comune di Agrigento in dispregio del rispetto delle norme di legge sulla prescrizione e soprattutto in violazione dei criteri di calcolo dello stesso regolamento idrico comunale che negli anni antecedenti il 2004 prevedeva tariffe notevolmente inferiori. In caso di inerzia del Comune di Agrigento – conclude Hamel – inoltrerò una richiesta di ispezione all’Assessorato Regionale e alla Corte dei Conti”.