In questo contesto le esternazioni delle organizzazioni sindacali oltre ad essere ingenerose e superficiali rispetto alla realtà dei fatti, rischiano di creare un grave danno per i lavoratori facendo perdere la possibilità di utilizzare i posti di lavoro vacanti nell’ambito territoriale della SRR.
Chi solleva problemi pretestuosi non comprende che, indipendentemente dalla volontà del Sindaco o dell’Assessore, il dimensionamento dell’appalto ormai in via di scadenza, è inevitabile in quanto imposto dall’attuazione della raccolta differenziata e dal rispetto dei criteri di efficienza ed economicità oltre che dalle direttive dell’anticorruzione.
Nessuno, neanche il Sindacato più illuminato, può pretendere che l’appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti possa essere utilizzato come ammortizzatore sociale rifiutando l’unica e concreta alternativa offerta per mantenere i livelli occupazionali attraverso l’utilizzo dei posti vacanti nella SRR.
Per questo motivo è necessario ripristinare la ragionevolezza dei comportamenti, rinunciare alla tentazione della demagogia per sedersi attorno ad un tavolo e valutare la migliore soluzione per garantire la continuità del lavoro a tutti gli operatori ecologici.
Valutare con realismo sapendo che non ci sono soluzioni alternative e, soprattutto, che se passa troppo tempo, altri enti, provvederanno ad occupare le disponibilità in organico aprendo la prospettiva drammatica della perdita del posto per decine di lavoratori agrigentini”.