Conferire al Sindaco della città capoluogo, chiunque esso sia, un ruolo meramente consultivo e marginale nella gestione dell’Ente Parco, significa disprezzare il principio della sinergia tra governo del territorio e gestione dei giacimenti culturali, artistici ed ambientali presenti nelle aree che, spesso sono di proprietà del Comune e nelle quali il Comune garantisce i servizi indispensabili per la fruizione ed i flussi turistici.
La regione non può trattare questo comparto in modo burocratico, ricalcando schemi e organigrammi di tipo nazionale che non si adattano con le esigenze della nostra realtà e, soprattutto, non può ritenere che i Beni Culturali siano un corpo estraneo rispetto alla comunità che li circonda.
Abbiamo apprezzato l’opera e l’intelligenza del Direttore del Parco nel corso della sua gestione ed aspettavamo la nomina del CDA per verificare la possibilità di realizzare una efficace sinergia tra le due istituzioni, (Comune e Parco) l’essersi arroccati in soluzioni “ad escludendum” non fa altro che riconfermare la scelta di solitudine che da troppi anni tiene il Parco in regime di isolamento.