Al via il secondo weekend delle Giornate Fai d’Autunno. Tra arte cultura e dolci della tradizione
Al via il secondo weekend delle Giornate FAI d’Autunno, in programma oggi, sabato 24 e domenica 25 ottobre ad Agrigento ed Aragona(AG), dalle ore 09,00 alle 13,30 e dalle ore 15,30 alle 18,00.
La manifestazione è anche l’occasione per gustare i dolci della tradizione: la frutta martorana, i tetù, i rami di miele, i taralli etc. etc.
La commemorazione dei morti nell’agrigentino continua, infatti, ad essere una ricorrenza molto sentita e questo grazie anche alle tante e variegate tradizioni culinarie che continuano a praticarsi.
Nelle pasticcerie e nei forni si possono trovare i dolci tipici di questo periodo, biscotti e dolcetti, simboli identitari della nostra cultura religiosa e antropologica.
Un’occasione, dunque, per tuffarsi nell’arte, nella cultura ma anche nella tradizione dolciaria dell’Isola.
Per partecipare alle Giornate FAI d’Autunno i visitatori possono sostenere il Fai con una donazione libera del valore minimo di 3€ ed iscriversi al FAI online o durante l’evento.
Per avere la certezza di un posto riservato è consigliato prenotare la visita sul sito www.giornatefai.it, scegliere il giorno e l’orario preferiti tra quelli disponibili.
Ricordiamoci di salvare l’Italia: è attivo il numero solidale 45517 il valore della donazione sarà di 3 euro da cellulare e 5/10 euro da rete fissa (info su www.fondoambiente.it)
Ricordiamo che iscrivendovi al FAI online è possibile usufruire dell’ingresso in alcuni luoghi esclusivi, e dello sconto sul contributo richiesto.
Durante le visite è necessario rispettare tutte le norme di sicurezza contenute nei cartelli informativi posti all’inizio del percorso, a partire dal distanziamento sociale per evitare di creare assembramenti.
Di seguito riportiamo i luoghi aperti in provincia di Agrigento:
Agrigento, Biblioteca Lucchesiana:
La storia della Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, una delle più antiche e prestigiose istituzioni bibliotecarie della Sicilia, è strettamente legata alla figura di Mons. Andrea Lucchesi Palli dei principi di Campofranco, che la fondò nel 1765. In anni recenti, la Biblioteca viene inserita nella lista dei Luoghi del Cuore FAI, dove è tuttora votabile collegandosi all’apposito portale online.
Agrigento, Casa Museo dei Padri Liguorini:
Nella storia della città di Agrigento, un gruppo di Padri Liguorini, guidati da P. Blasucci, giunse per predicare le Missioni su invito di Mons. Lucchesi, vescovo di Agrigento. Trovarono inizialmente ospitalità nell’Ospizio degli Oblati e a loro fu affidata dapprima la chiesa di S. Giorgio e poi la chiesa di S. Maria dell’Itria. Il Complesso è sede di casa-museo che raccoglie gli arredi e le collezioni d’arte della Casa dei Missionari Redentoristi di Agrigento.
Aragona, Museo Diocesano Chiesa Madre e Cripta Madonna del Rosario:
Il Musei Diocesani di Aragona costituiscono il polo distaccato in territorio aragonese del MUDIA agrigentino. Nascono come frutto della sinergia tra la Soprintendenza per i Beni Culturali di Agrigento, che ne ha la cura scientifica, e l’Ufficio BBCCEE della Curia di Agrigento, nonché la Parrocchia con la comunità ecclesiale.
Essi si compongono di due sedi che conservano ed espongono, sotto forma di mostra permanente, beni ed opere d’arte la cui storia si radica nel comune di Aragona.
Aragona, Chiesa di Santa Maria della Provvidenza e Cristo Nero:
Le prime fonti della presenza di una chiesa rurale dedicata alla Vergine della Provvidenza, già sono presenti negli Atti del notaio Pietro Chiarelli, in data 22 maggio 1626, il quale parla della Cappellania dell’omonima chiesa, sita sull’eminente collina detta Belvedere. L’opera più importante, però, è senza dubbio, il particolare crocefisso ligneo deposto nella parte destra della chiesa. Il “Cristo nero” come viene denominato dal popolo aragonese è un’opera lignea di scultore ignoto. Esso diversamente dai migliaia di crocefissi riprodotti in tutte le chiese ha delle particolarità. Anzi tutto viene rappresentato un Cristo ancora vivo esalante gli ultimi respiri. All’interno anche la mostra di immagini sacre d’epoca di Carmelo Sciortino ed Alfonso Contrino;
Casa dell’artista atelier Bellanca
L’arredamento interno, che originariamente, variava a seconda della zona e delle condizioni economiche del contadino, oggi è composto da circa 300 tele del pittore Salvatore Bellanca che recentemente ha acquistato la casa e l’ha ristrutturata facendone un atelier per realizzare le sue opere ispirandosi all’espressionismo astratto denominato “Action paiting” diffuso negli anni quaranta e sessanta del Novecento soprattutto negli Stati Uniti d’America.
Giardino della Kolymbethra
Per i partecipanti alla manifestazione, a partire dalle ore 10,00 di ogni giornata, è previsto l’accesso gratuito al Parco della Valle dei Templi soltanto dall’ingresso di Porta Quinta, in C.da Sant’Anna, dove sarà attivato un Punto FAI con i nostri Volontari che accoglieranno i visitatori, eseguiranno i controlli anti-Covid19, ed accompagneranno i gruppi fino al cancello di ingresso della Kolymbethra.
Tra le iniziative segnaliamo: domenica 25 ottobre, alle 11: La riconquista del paesaggio perduto. Breve storia della rinascita di un antico agrumeto
con: Giuseppe Lo Pilato, Direttore del Giardino della Kolymbethra