Da alcuni anni, per l’impianto delle protesi viene adottata una tecnica mininvasiva che permette nella maggior parte dei casi il posizionamento della protesi con minimo danno delle strutture ossee, tendinee e muscolari. I principali vantaggi sono: cicatrice di piccole dimensioni, dolore ridotto o assente nei giorni immediatamente successivi all’intervento, riduzione del pericolo di lussazione, rapida ripresa del lavoro e dell’attività sportiva, riduzione delle perdite di sangue che riducono il rischio di trasfusioni, conservazione delle strutture anatomiche che vengono rispettate. Tutto questo rende possibile attuare un intervento molto più gradito al paziente in quanto nel 90% dei casi, dal giorno successivo è in grado di camminare appoggiando il piede liberamente solo con l’aiuto di due stampelle.
Giorno 16 (inizio ore 14) e 17 giugno (inizio ore 8), presso l’Aula Polifunzionale dell’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli si terrà un incontro scientifico dal titolo: “La protesizzazione complessa dell’anca e del ginocchio”, organizzato dal direttore dell’unità operativa dipartimentale di ortopedia protesica della struttura ospedaliera di Palermo, in via Messina Marine, 197, dott. Angelo Leonarda. Si discuterà su una tematica fortemente attuale, la revisione delle protesi di anca e di ginocchio su: tumore, trauma, infezione, mobilizzazione.
Gli esperti del settore (nazionali e internazionali) si confronteranno in un simposio organizzato in due sessioni, una dedicata all’anca, l’altra al ginocchio, con l’obiettivo di migliorare le conoscenze scientifiche e teorico-pratiche, approfondendo casi clinici specifici. Gli argomenti saranno sviluppati da specialisti in ortopedia, ma anche di altre discipline, con lezioni frontali, tavole rotonde specifiche e workshop tecnici, dove sarà possibile confrontarsi sulle tecniche di impianto descritte durante le due giornate.
Il tasso dei reimpianti è notevolmente aumentato. Questo sta determinando la necessità di sviluppare strutture e operatori fortemente specializzati in grado di gestire pazienti alcune volte molto complessi sia per la presenza di patologie concomitanti che di fragilità cliniche e/o psicologiche che aumentano il rischio di incidenza di complicanze perioperatorie. Nella chirurgia protesica di revisione, la scelta degli impianti è estremamente variabile perché i fattori da considerare sono molteplici e variamente combinati.
“Durante i lavori, ampio spazio sarà dedicato alle revisioni protesiche su infezioni con l’utilizzazione di tecniche all’avanguardia – spiega il dott. Angelo Leonarda – oltre che alla riprotesizzazione su frattura, tumore, trauma, anche tramite l’utilizzazione di protesi Custom Made (protesi su misura) modellate come un abito sull’anatomia del paziente. Grazie a tecnologie innovative, le protesi personalizzate rispettano le diverse esigenze di ciascun paziente, adattando l’impianto, oltre che alla sua anatomia, anche al tipo di patologia e alla struttura ossea.
Il grande vantaggio di questa tecnica è che i pazienti sottoposti all’intervento sono soggetti a un recupero più rapido e a una sensibile riduzione delle complicanze, rispetto a quelli con protesi “classiche”.”