Coronavirus, Buia: “Subito ammortizzatori sociali per le imprese e snellire le procedure sul modello della Napoli-Bari. La velocità sia la normalità : ridurre i tempi delle autorizzazioni e spendere 70mld disponibili, di cui 16 al Sud”
Musumeci: “I burocratici regionali hanno un’ età media elevata, molti si preoccupano dell’ Anac e sono lenti: ho chiesto a Palazzo Chigi un piano di interventi al Sud conpoteri commissariali tipo Genova per aprire i cantieri”
Falcone: “Ci sono in campo grandi opere per 1,2 mld, ma le imprese sono fragili e i cantieri producono meno del 24% vanno aiutate”
Palermo, 5 marzo 2020 – “Nelle zone rosse i cantieri sono fermi, in
quelle gialle sono rallentati dal tardato arrivo delle forniture. In
Italia il settore delle costruzioni, che attiva l’80% del sistema
industriale nazionale e si concentra per il 70% sul mercato interno,
si sta bloccando, con gravi conseguenze negative per il Pil del Paese”.
E’ l’allarme lanciato da Gabriele Buia, presidente nazionale
dell’Ance, nell’incontro a Palermo con le imprese dell’Ance Sicilia e
col governo regionale. Buia, riferendosi al confronto in corso col
governo nazionale sull’impatto economico dell’emergenza coronavirus,
ha illustrato la piattaforma Ance: “Chiediamo subito ammortizzatori
sociali in deroga per le imprese, la sospensione dei pagamenti fiscali
e contributivi e la riapertura dei cantieri per spendere 70 mld già
disponibili, di cui 16 per il Sud”.
Il problema, gli è stato chiesto dai giornalisti, è come farlo, dato
che la burocrazia poi blocca tutto: “Nel governo si parla di
commissari straordinari e di modello Genova – ha risposto Buia – .
Abbiamo detto al premier Conte che se oggi ci vogliono 10-15 anni per
fare una grande opera, i due terzi del tempo passano per le
autorizzazioni fra il progetto e il bando di gara. Quindi bisogna
snellire questo percorso, piuttosto che derogare alle norme sulle
gare. Per noi – ha continuato Buia – ricorrere a misure straordinarie
non significa derogare al Codice degli appalti come hanno fatto per il
commissario di Genova, perché simili procedure vanno bene in caso di
disastri che richiedono risposte immediate. Non va bene neppure il
modello utilizzato per il cratere del terremoto, il cui commissario di
fatto non ha poteri e non ha potuto spendere nulla. Secondo noi – ha
sottolineato Buia – per l’emergenza in corso occorre semmai che la
velocità diventi la normalità. Cioè, ridurre i tempi delle procedure a
monte della gara, con un modello commissariale tipo quello adottato
per la Napoli-Bari, col quale, all’interno del Codice degli appalti e
con regole chiare e procedure trasparenti, si è riusciti a ridurre di
2 anni l’iter burocratico per le autorizzazioni fra i progetti e i
bandi, ambito circoscritto alla sola pubblica amministrazione nel
quale non intervengono né le imprese né si corre il rischio di
corruzione. Poi si facciano le gare regolarmente, a norme vigenti e
con tutti i dovuti controlli, perché non vogliamo scorciatoie alle
procedure di aggiudicazione. Anzi, reiteriamo la richiesta di
qualificare le stazioni appaltanti e di avere nelle commissioni di
gara due funzionari pubblici e uno dell’Anac”.
“Oggi si blocca tutto – secondo Buia – perchè i funzionari, col
ginepraio di leggi e interpretazioni, temono di incappare nel reato di
abuso d’ufficio e nel danno erariale e prima di firmare aspettano una
sentenza del giudice. E, soprattutto, si preoccupano di eventuali
interventi dell’Anac. Non si può bloccare l’intera filiera in attesa
delle autorizzazioni. Per prevenire tutto ciò, chiediamo al
legislatore di ridefinire i parametri dell’abuso d’ufficio e del danno
erariale, e che l’Anac non intervenga prima del bando, ma venga nei
cantieri, accanto alle imprese durante l’esecuzione dei lavori”.
Infine, Gabriele Buia sollecita l’avvio di un piano straordinario per
le piccole e medie opere, per le manutenzioni degli edifici pubblici,
per il rischio sismico e idrogeologico e, in particolare in Sicilia,
anche per il completamento del piano delle fognature e dei depuratori.
Da parte sua, il governatore Nello Musumeci ha dichiarato che “in
Sicilia i nemici sono la legge nazionale vigente e la burocrazia. Alla
Regione l’ultimo concorso risale al 1991: su 13mila dipendenti
regionali il più giovane ha 51 anni. Per lo più sono poco motivati, si
preoccupano dell’Anac e sono lenti. Per ovviare, almeno sul fronte
della viabilità disastrata, provai un anno e mezzo fa a chiedere al
governo nazionale o di restituire poteri e fondi alle province o di
nominare un commissario: l’allora ministro mi chiese di indicare un
nome, feci quello del provveditore regionale Gianluca Ievolella, un
dirigente statale, ma da allora non si è fatto nulla”.
“Ecco che oggi – ha incalzato Musumeci – di fronte a questa nuova
emergenza torno a chiedere a Palazzo Chigi un piano straordinario di
investimenti pubblici al Sud e in Sicilia con la concessione di poteri
commissariali tipo Genova per la riapertura dei cantieri, non solo di
quelli delle incompiute, ma anche di tutte le nuove opere finanziate
con i fondi Ue, Fsc e dell’edilizia scolastica”.
Musumeci è convinto che “l’Anas non sia più in grado di risolvere
situazioni di emergenza in tempi brevi: il ponte Himera interrotto da
5 anni è l’emblema della sua inefficienza”.
Infine, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone,
nell’elencare alcune importanti interventi che la Regione conta di
porre in gara entro giugno, ha osservato: “Ci sono in campo grandi
opere per 1,2 mld, ma in questi cantieri la produzione non raggiunge
il 24% perché il sistema delle imprese è fragile, vanno aiutate”.