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Annullati ieri dall’assessorato al Territorio ed Ambiente i decreti che autorizzavano investimenti “illegittimi”.

13:27 – Soddisfazione a Cinque Stelle, dopo l’esposto alla Corte dei conti. “E ora facciamo partire le bonifiche. La gente muore”.

Piani di risanamento ambientale in Sicilia mai partiti

Dopo la denuncia M5S, la Regione blocca e recupera 7 milioni di euro

Spese per oltre 7 milioni di euro con “profili di illegittimità” bloccate e recuperate dalla Regione.

Un’altra denuncia del Movimento 5 stelle è andata a segno in questi giorni e ha costretto la Regione a revocare numerosi decreti di spesa per atti che poco avevano a che fare con i piani di risanamento per tre aree di emergenza ambientale (Priolo-Gargallo-Melilli, comprensorio del Mela e Gela-Butera-Niscemi) finanziati ma mai attuati.

Negli atti stoppati ieri dall’Assessorato al Territorio e Ambiente della Regione – come scrive il Giornale di Sicilia di oggi – c’erano convegni, progetti e corsi di formazione su sistemi turistici e convenzioni dubbie. Cose che i deputati del M5S avevano segnalato con tanto di esposto alla Corte dei Conti per fare chiarezza e cercare di fare partire quei piani di risanamento “vivi” solo sulla carta.

L’esposto alla magistratura contabile (a firma dei deputati Claudia Mannino, Giampiero Trizzino, Giorgio Ciaccio, Valentina Zafarana e Stefano Zito) parte da una meticolosissima analisi di tutti i decreti di impegno dell’Ufficio speciale regionale nel periodo 2010-2012, per un totale di circa 30 milioni di euro.

“Abbiamo salvato – dicono i parlamentari – 7 milioni e mezzo di euro di soldi dei contribuenti che rischiavano di essere mal spesi. Quei soldi erano destinati ai piani di risanamento ambientale di terre già martoriate e non a progetti dai nomi altisonanti ma dalla dubbia efficacia. Abbiamo analizzato tutte le centinaia di decreti di impegno fatti dallo Sportello Unico regionale AERCA-Amianto ma ne è valsa la pena, in quanto questo primo atto della Regione dimostra la fondatezza dei documenti che abbiamo presentato. Ad ogni modo aspettiamo l’esito dell’istruttoria da parte della Corte dei conti, in quanto vi sono ancora diverse decine di milioni di euro sul cui utilizzo ci sono seri dubbi, sia in termini di legittimità che di efficacia”.
Ma il Movimento non è ancora soddisfatto. Lo sarà solo quando la macchina del risanamento si metterà veramente in moto.
“Recuperare i soldi mal spesi – dicono i parlamentari – è un primo passo e siamo felici di questo risultato raggiunto. Ma è una magra consolazione per i cittadini che vivono in condizioni sanitarie disastrose. Ci chiediamo infatti e chiediamo alla Regione perché i piani di risanamento sono fermi? Perché la commissione regionale sulle aree a rischio ambientale istituita dal governo Crocetta un anno e mezzo fa si è riunita solo una volta e non ha prodotto alcun risultato? Perché non si vuole far funzionare il registro tumori che garantirebbe le informazioni per agire sulle priorità sanitarie e ambientali della Sicilia? Basterebbero pochi atti per ridare speranza alla vita di centinaia di migliaia di cittadini che abitano in quei luoghi, dove è a rischio la salute”.

LA REDAZIONE

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