Con qualche giorno di ritardo anche il capitano Giovanni Sorce si è aggregato alla squadra per iniziare la preparazione. Da diversi anni ad Aragona, il capitano di tante battaglie, ha dato la sua piena disponibilità anche per la stagione da poco iniziata. Giovanni Sorce, imprenditore nella vita, e una grande passione per i calcio, ragazzo umile e di poche parole. Ieri pomeriggio al termine dell’allenamento lo abbiamo incontrato allo stadio Totò Russo per scambiare qualche battuta.
Giovanni ancora un’altra stagione con la “ tua “ Aragona?. << Credo proprio di si – dice Sorce – sono sempre onorato di indossare questa maglia, la fascia di capitano e di essere considerato dalla società e dai tecnici che si susseguono ad Aragona, oltre che un valido calciatore, un uomo di fiducia e di grande affidamento >>.
La passata stagione un infortunio ad inizio stagione ti ha un po frenato. << Ho sofferto per tutto il girone di andata, ma poi per fortuna mi sono ripreso bene e nel girone di ritorno, assieme ai miei compagni, ho disputato un ottimo campionato >>.
Purtroppo il tuo grande amico Bennardo è andato via e lo ritroverai da avversario.
<< Certo avere Peppe con la stessa maglietta non vi nascondo che sarebbe stato, oltre che un piacere, un valore aggiunto per la nostra squadra, anche se sono convinto che siamo una buona squadra con gente che sa il fatto suo >>.
Cosa ti senti di dire ai tuoi nuovi e vecchi compagni. << Aragona merita grande rispetto – conclude il capitano dei biancazzurri – so i sacrifici che la dirigenza fa per mantenere alto il blasone biancazzurro, pertanto invito tutti al massimo impegno e ad uscire dal campo sempre con la maglietta sudata e consapevoli di avere dato il massimo >>.
Domani la prima amichevole stagionale a Favara squadra del tuo paese con cui hai giocato alternativamente all’Aragona.
<< Per le due squadre è la prima sgambatura stagionale, dopo solo un allenamento non penso di potere essere in campo, mister Comito proverà alcuni giovani Juniores, saranno loro l’ago della bilancia dell’Aragona >>.
di Tonino Butera