Aragona, disagi con il nuovo piano di smaltimento dei rifiuti. Le proteste dei cittadini
Tonino Butera
Il nuovo piano dello smaltimento dei rifiuti partito lo scorso 1 giugno non va’. Dopo due settimane monta la protesta dei cittadini residenti delle contrade, che in un sol colpo si sono visti negare il servizio porta a porta, che al tirare delle somme stava funzionando bene. Di fatto è emerso una abbassamento della qualità del servizio, che oltre a provocare gravi disagi porterà un arretramento sulla percentuale raccolta differenziata con relativo aggravio di spese per il comune. La proposta migliorativa del nuovo appalto, che ha previsto la creazione di 4 isole di prossimità, di cui al momento ne sono state realizzate 3, non appare la soluzione migliore. Diversi i cittadini che manifestano il proprio dissenso. “E’ assurdo e illogico quanto sta succedendo” – commentano alcuni residenti di contrada Fontes Episcopi, Quattro Strade, San Marco e Campanella – “Più che isola di vicinanza si sono create delle brutte discariche a cielo aperto dove la gente ne approfitta per gettare di tutto e di più“. Alcuni residenti anziani non avendo la possibilità di arrivare nella isola più vicina, distante magari 3 chilometri, minacciano di lasciare i rifiuti per strada. Insomma una situazione di disagio sui cui l’amministrazione comunale vuole porre rimedio. “Stiamo discutendo con la ditta appaltatrice per rimediare ai disagi a cui sono soggetti i cittadini che ho l’obbligo di rappresentare e difendere” – commenta il sindaco Peppe Pendolino – “Spero che al più presto si trovi una soluzione comune e in armonia anche ritornando al servizio fornitoci fino al 31 maggio”. Altra grana da risolvere quella delle zona industriale che ricade nel territorio di Aragona dove da una settimana non vengono ritirati i rifiuti con i disagi che ne conseguono per le attività che operano nella zona. Nei prossimi giorni potrebbero esserci degli sviluppi che tutti si augurano possano essere positivi al fine di risolvere la situazione di disagio. “A noi non interessa avere lo sconto lontananza” – concludono i cittadini interessati – “ma un servizio efficiente che non provochi disagi e danni ambientali”.