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ARAGONA: Due insegnanti all'”ARENA” di Raiuno

E’ andato in onda oggi pomeriggio su Rai Uno, nel programma “L’Arena”, condotta da Massimo Giletti, una puntata sul tema della Legge 104. In particolare i problemi di bambini autistici, che abitano nel territorio di Aragona. Gli ospiti sono: Antonella,  che ha un figlio malato di autismo, e Adele, invece, è affetto da una grave patologia neurodegenerativa che lo ha costretto a 17 anni sulla sedia a rotelle, impossibilitato anche a parlare. Le due mamme denunciano di non potere godere della legge 104, per evitare di andare a lavorare, in quando titolari di cattedra da 10 anni, ogni giorno in provincia di Catania, e quindi non hanno la possibilità di accudire i propri figli.

In collegamento anche il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, che ha promesso, alle due mamme, l’impegno di cercare qualche soluzione al loro problema.

La signora Adele, nell’intervista fatta da Giletti ha risposto: “La 104 è diventata l’unico strumento che ti permette di ottenere il trasferimento. Noi chiediamo un provvedimento straordinario, per genitori, mamme, per chi ha figli disabili gravi.  Mi fa un pò rabbia viviamo il problema come madri lavoratrici, il problema ci colpisce perché già chi  ha un disabile in famiglia ha una situazione difficile, ma le madri sono ancora più coinvolte, la vita di una madre è assorbita totalmente dalle esigenze del figlio”,

Mentre Antonella, ha replicato: “Vivo nel quotidiano situazioni reali di disabilità e le giornate di permesso le trascorro accanto a mio figlio, quando ha problemi respiratori, per accompagnarlo alle visite, quando sta male e non può andare a scuola. Io posso stare tranquilla e sul posto di lavoro solo se so che è accudito: è tracheomizzato. Il tempo è importante per certe malattie, la ricerca è indietro e il tempo è essenziale per me, per stare con mio figlio: aspetto da 11 anni presentando ogni anno domanda di mobilità invano. Cosa devo aspettare? Chiediamo tutela per le madri lavoratrici. Noi continueremo a lottare, o ci sentono o ci sentono”.

 

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