Succede all’ufficio postale di Aragona dove un anziano utente (oltretutto invalido civile) ha atteso una settimana prima di per poter venire in possesso di una raccomandata.
L’antefatto: il portalettere ritenendo assente l’utente, lascia un avviso in cassetta che, oltre agli estremi della corrispondenza, riporta anche il giorno previsto per il ritiro. Nel caso di specie, dopo quattro giorni dalla mancata consegna.
In caso di assenza, come sappiamo, il destinatario può ritirare la raccomandata presso l’ufficio postale riportato sull’avviso di giacenza.
Ma, nel giorno indicato sul talloncino, il colpo di scena: nel ticket elimina code si legge: “Oggetto attualmente non disponibile. Per maggiori informazioni rivolgersi al direttore o al numero 803160”.
Nel ticket, però, non c’è scritto che il responsabile dell’ufficio non è nelle possibilità di fornire informazioni. Infatti, i portalettere, che sono in trasferta ad Aragona, dipendono dall’ufficio postale di Favara: “Telefonate a Favara” è la disarmante risposta del direttore.
Insomma, tra rimbalzi di competenze, il malcapitato utente ha dovuto attendere una settimana prima che Poste Italiane rendesse nuovamente disponibile la raccomandata allo sportello.
Una storia senza fine quella dei disservizi nel recapito della corrispondenza ad Aragona; proteste e reclami che aumentano e crescono sempre di più.
Una situazione aggravata anche dal, presunto, comportamento di alcuni portalettere che, secondo il racconto di alcuni utenti, suonano al citofono e non attendono la riposta da parte dei destinatari, oppure che, pur in presenza di cassette postali (anche condominiali) il postino deposita la posta per terra o su altri piani di appoggio, contravvenendo alla norma sulla privacy e ed esponendo la corrispondenza al rischio di furto.
Se il ritardo della consegna della posta è relativo a corrispondenza privata, si può anche avere pazienza, e attendere che avvenga il recapito.
Se però il ritardo è relativo a multe, bollette varie o comunicazioni importanti, si crea per il cittadino un enorme danno che, se causato dal ritardo nella consegna della posta, dà diritto a un indennizzo o a un risarcimento.
È del 28 maggio scorso, infine, l’ennesima segnalazione da parte di Giuseppe, un utente che segnala la “mancata ricezione della corrispondenza al proprio indirizzo” e la mancata consegna di un pacco in giacenza, giustifica così dal postino: “Non scaricato perché solo ed oberato di lavoro”.
Insomma, la situazione da grave è diventata gravissima è, oramai, ha messo in ginocchio un’itera comunità.
Recentemente, il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, ha incontrato alcuni rappresentanti di Poste Italiane per mettere fine ad un disservizio che continua ad arrecare danni ai cittadini. La soluzione ipotizzata nel corso dell’incontro, era quella di installare delle cassette postali che avrebbero agevolato la consegna della corrispondenza agli utenti residenti nelle contrade. Ma a distanza di mesi tutto è ancora fermo.
Poste Italiane svolge un servizio di ampio interesse pubblico e molto radicato in tutto il territorio nazionale. Per questo motivo è fondamentale che l’Azienda eviti di causare problemi agli utenti.