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Aragona: Il Sindaco e l’Arciprete, affidano la preghiera dei cittadini sotto la croce del Calvario

Un anno insolito, che non si era mai verificato, Aragona, un paesino della provincia di Agrigento, dove la tradizione religiosa, con la processione del Cristo, la Crocifissione, la salita dell’urna, la processione delle Strade dei Santi con il Cristo Morto e la sepoltura, non si venerasse. Devoti, gente per strada, un via e vai dal Calvario, nelle ore pomeridiane. Una preghiera di  affidamento. Un preghiera di ringraziamento. Devoti che per un miracolo ricevuto, con i piedi scalzi attraversavano le vie del paese per andare in quel luogo, chiamato Calvario. Tanti devoti, sono oggi rimasti a casa, per causa del Virus che in questo momento ci sta privando della nostra libertà, per la salvezza della nostra salute.

Ma, oggi, in primo cittadino, Giuseppe Pendolino; l’Arciprete di Aragona, Don Angelo Chillura ed il Comandante della Polizia Municipale, Carmelo Latino, a mezzogiorno, nell’ora di decenni e decenni, si sono recati, in quel Calvario, quest’anno, “Scarno”, senza il “Crocifisso”, per pregare affidando i cittadini per fine alla situazione sanitaria che al momento ci circonda, e ci affligge. Hanno anche depositato una corona di fiori ai piedi del Calvario. “In questo prolungato periodo di emergenza, in cui tante attività e celebrazioni sono state sospese, nel rispetto delle norme civili e religiose, i rappresentanti della comunità civile ed ecclesiastica di Aragona, a mezzogiorno di oggi Venerdì Santo, hanno deposto una composizione di fiori ai piedi della croce vuota del Calvario”. – sono le parole del Sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino – “Ho ritenuto doveroso rivolgere una preghiera a nome di tutta la comunità Aragonese. Il Signore protegga la comunità di Aragona. Buon venerdì Santo a tutti”.

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