Le parole sono di Amedeo Galluzzo, artista siciliano che gentilmente inizia a raccontarmi della sua opera ormai punto di riferimento per ogni pellegrino che percorre il Cammino siciliano.
“La botte del Pellegrino nasce dalla volontà di creare qualcosa per i viandanti ma non riuscivo bene a mettere a fuoco cosa volevo in realtà proporre, cosi ho sempre rimandato. Poi nel 2016, tra le cianfrusaglie del mio garage, ho trovato una vecchia botte e capii allora che sarebbe stata perfetta per poter esprimere ciò che avevo dentro”
I colori accesi della botte sono visibili sul Cammino in Via Roma ad Aragona, presso il Comitato “Magna Via Francigena Aragona” e custodita dall’appassionato signor Calogero che, dopo averci timbrato la credenziale, con calorosa accoglienza ce ne racconta la storia.
Ci sono tre raffigurazioni all’interno: Nel primo ci sono due personaggi biblici importanti per noi, san Pietro e san Paolo. Mostrano il momento del cosiddettodetto “ncontru” dei due apostoli con la Madonna per annunciare appunto che Cristo è risorto; Nel secondo la Madonna con il figlio gesu risorto. Noi ad Aragona lo chiamiamo “Santu sarvaturi“; Nel terzo vi è raffigurato un dolce tipico di Aragona che qui è tradizione pasquale, il “Taganu” una specialità di cui andiamo molto fieri”.
Ringrazio Amedeo e Calogero per aver condiviso con me la storia di quest’opera.
Scattarsi una foto accanto alla botte è un rito collaudato e tutti i viandanti ne approfittano anche per degustare una tipica gastronomia locale e per fare due chiacchiere con l accogliente Calogero.
È un simbolo che rappresenta un abbraccio per i pellegrini e indirettamente la disponibilità di una fiera cittadina di voler puntare sull’ospitalità attraverso la propria Storia.