La sua passione poetica, nata casualmente, si è consolidata nel tempo. Molto apprezzati gli Haiku, componimenti poetici brevissimi, rappresentativi della cultura giapponese, cui l’autore riserva ampio spazio nella sua scrittura con notevole padronanza della tecnica e dello stile. Nella ricerca della parola ne ha scoperto tutta la forza evocativa. E’ l’Amore il motore pulsante della silloge di Filippo Minacapilli, ‘Riflessi d’acqua’, che usa una tipologia particolare per esprimersi in un linguaggio più stringato dell’ermetico, lo haiku e l’ aforisma, una breve frase che riassume un concetto, un pensiero morale e filosofico.
Lo haiku è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. Generalmente è composto da tre versi per complessive diciassette more (e non sillabe, come comunemente creduto), secondo lo schema 5/7/5[senza fonte]. Inizialmente indicato con il termine hokku, deve il suo nome attuale allo scrittore giapponese Masaoka Shiki (1867-1902), il quale coniò il termine verso la fine del XIX secolo, quale forma contratta dell’espressione haikai no ku (letteralmente, “verso di un poema a carattere scherzoso”). Il genere haiku, nonostante già noto e diffuso in Giappone, conobbe un fondamentale sviluppo tematico e formale nel periodo Edo (1603-1868), quando numerosi poeti tra cui Matsuo Bashō, Kobayashi Issa, Yosa Buson e, successivamente, lo stesso Masaoka Shiki utilizzarono prevalentemente questo genere letterario per descrivere la natura e gli accadimenti umani direttamente collegati ad essa.
L’evento organizzato dal Comune di Aragona, dal Sindaco Giuseppe Pendolino e dalla Pro-Loco di Aragona, Sebastiano Calleia mentre a moderare la presentazione sarà Giuseppe Seminerio.