Si tratta di un viaggio immaginario visivo e sensoriale nel quale, scrive il critico Ignazio Marchese:“ ciascuno ritrova se stesso come parte di un insieme dal quale è indivisibile”.
Giordano gioca con la luce dando forma ai colori, con accostamenti sapienti e mai scontati. Il pittore, così, crea delle “Aurore Boreali” di straordinario impatto visivo.
Nell’armonia visiva delle sue opere Salvatore Giordano dà forma ad un mondo interiore dettati da un vissuto reale o immaginario.
Salvatore Giordano dopo essersi dedicato alla fotografia inizia a dipingere. Nel 1991 espone per la prima personale di pittura al circolo culturale di Campobello di Licata. Nello stesso anno espone al circolo culturale “Pier Paolo Pasolini” di Agrigento e successivamente a Cefalù, Ferrara, Piacenza ed alla biennale d’arte di Palermo.