I deputati all’Ars del M5S hanno dato mandato ai propri legali per procedere contro il presidente della Regione, dopo l’ ennesima accusa lanciata contro il Movimento a margine della fiera Emaia di Vittoria. “Col risarcimento danni alimenteremo quel microcredito che lui e il suo governo hanno sempre osteggiato”.
“Noi strizziamo gli occhi alla mafia? Ora basta, Crocetta ha passato ogni limite: lo quereliamo per diffamazione”.
“Ora basta con quella che sta diventando una litania, Crocetta ha passato ogni limite: dovrà rispondere delle sue diffamazioni in tribunale. Lo quereliamo e il risarcimento sarà utilizzato per finanziare quel microcredito per le piccole imprese che lui e il suo governo hanno sempre osteggiato”.
12:30 – Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars annuncia l’azione legale contro il presidente della Regione e per questo ha già dato mandato ai suoi avvocati.
La goccia che ha fatto traboccare la pazienza dei deputati all’Ars è arrivata a margine della fiera Emaia di Vittoria, dove il governatore ha ancora attaccato il Movimento, accusandolo di strizzare gli occhi alla mafia.
“Finora – dicono i deputati a sala d’Ercole – abbiamo lasciato correre. Del resto è ormai notorio che per Crocetta tutti quelli che non la pensano come lui sono mafiosi. Ma tutto ha un limite, non ci stiamo a essere rappresentati quasi come gli emissari delle cosche, dobbiamo tutelare il nostro buon nome e la nostra storia, che è costellata di battaglie contro la mafia, fatte spesso in sordina e senza bandiere, a differenza dei professionisti dell’antimafia come Crocetta che ogni cosa che fanno la sbandierano ai quattro venti”.
“Le dichiarazioni di Crocetta – continuano i deputati – sono quelle di un uomo solo, bocciato da tutta la Sicilia, pronto ad usare l’arma dell’antimafia nei momenti di difficoltà, ma ad eclissarsi quando c’è da operare concretamente. E’ accaduto, ad esempio, in occasione della votazione sul nostro emendamento per l’abolizione del vitalizio ai mafiosi, quando lui c’era ma risultava assente, mentre quasi tutto il Pd e i partiti che lo sostengono hanno votato no”.