CANICATTÌ: Arrestato mentre rubava attrezzi agricoli
Canicattì, c.da Gulfi Casal Geraldi ore 04.30, pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia CC di Canicattì intenta a vigilare nelle aree più isolate ove negli ultimi giorni vi è stata un’impenna di furti in aree rurali, aventi quali obbiettivo macchine e/o attrezzi agricoli, notavano un furgone fiat fiorino bianco davanti l’ingresso di un’abitazione e la figura di un uomo che era intenta a caricare alcuni oggetti, date le circostanze di tempo e di luogo, con cautela si sono avvicinati, bloccando l’unica via di fuga, una volta avvicinatisi al furgone poteva notare he era quasi del tutto pieno di vari attrezzi che il reo dopo aver forzato prima il cancello della recinzione dell’abitazione aveva fatto altrettanto con il portone del capanno, ove aveva divelto la serratura, una volta aperto era già riuscito a stipare sul citato furgone una parte degli attrezzi ivi custoditi tra cui una motozappa marca Honda; un atomizzatore a spalla con motore a scoppio; un decespugliatore con motore a scoppio; una sega con motore a scoppio; 100 (cento) metri di cavo elettrico; un compressore da venticinque litri; un trapano; ed utensili vari contenuti in apposita cassetta. Se fosse riuscito a portare a termine il suo proposito delinquenziale, con i soli materiali già presenti sul furgone, avrebbe arrecato un danno di circa 3.000 euro al proprietario che fortunatamente si è visto riconsegnare, dai Carabinieri, quanto gli era stato asportato. Il TAGLIALEGAMI, noto alle forze dell’ordine, non solo locali ma anche dei comuni limitrofi, per analoghi precedenti di furto. Mentre, tra la popolazione è conosciuto quale affabile bracciante agricolo così, con molto probabilità, di mattina mentre lavorava nei fondi occhiava le varie attrezzature per poter poi la notte operare indisturbato. Gli investigatori stanno verificando se abbia agito da solo e se sia il responsabili di altri analoghi delitti perpetrati nelle campagne vicine nelle ultime settimane.
Terminate le formali di rito e dichiarato in arresto, il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Agrigento, disponeva di sottoporlo presso il proprio domicilio agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo.