– in un primo cantiere di Agrigento la mancanza delle più basilari regole di sicurezza:
. non erano stati consegnati ai lavoratori i dispositivi individuali di protezione;
. mancava il controllo dell’impianto elettrico del cantiere;
. non era stato redatto il piano di operativo di sicurezza;
. non c’era il piano della viabilità di persone e mezzi nel cantiere;
. mancava la recinzione del cantiere, utilizzavano scale non conformi, mancava la recinzione lungo una scarpata prospiciente, non c’erano i parapetti sulle passerelle,
inoltre nel contesto delle medesima attività venivano controllate altre 7 aziende correlate ed in tutto emergevano n.3 lavoratori in nero su 19 controllati, mentre venivano contestate 9.973,60€ di ammende;
– in un secondo cantiere in località San Leone di Agrigento:
. mancavano i ponteggi per lavori su altezze superiori a 2 mt;
. impiegavano n.2 lavoratori in nero su 6 presenti, per cui si applicava la sospensione dell’attività imprenditoriale(1950€) e veniva contestata la maxisanzione per lavoro nero(4.000€);
venivano altresì controllate altre 3 aziende, mentre venivano accertate sanzioni amministrative e ammende per 10.516,94€;
– in un terzo cantiere, sempre in Agrigento:
. comminavano sanzioni amministrative e ammende per 21.705,00;
. scoprivano altri n.5 lavoratori in nero su 6 presenti, per cui veniva applicata la sospensione dell’attività imprenditoriale e anche in questo caso la maxisanzione.
Tutta la sicurezza sui luoghi di lavoro in edilizia appare per certi imprenditori un fatto residuale, per cui intenzionalmente ritengono di abbattere così i costi di gestione del lavoro, “perché tanto si è sempre fatto così!”, né spesso gli operai vi badano non avvertendo che l’insieme di tutto ciò può rappresentare un pericolo concreto per la loro incolumità.
L’impegno dell’Arma e della DTL di Agrigento nella lotta al lavoro nero è costante: un contratto giusto, una retribuzione adeguata, dei contributi versati, la dignità dei luoghi di lavoro rispettata devono diventare per tutti i lavoratori il c.d “minimo sindacale”. Fuori da questi limiti prolifera la rassegnazione e l’illegalità : due fattori su cui il malaffare cresce e funge da terreno di coltura per crimini ben più gravi. E’ sulla rassegnazione a non rivendicare i propri diritti fondamentali di lavoratori, che la criminalità organizzata fonda parte del proprio potere e del controllo del territorio. Ci auguriamo sempre che la popolazione interessata, esca da questo circuito vizioso e ritenga di avvicinarsi alla propria Stazione Carabinieri per riferire gli eventuali illeciti del settore: insieme ai Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, troveranno professionisti pronti ad ascoltare e in grado di risolvere il loro problema.
I controlli proseguiranno con il massimo impegno da parte dei Carabinieri di Agrigento e con la variazione dei settori d’intervento e degli orari.