SCARICA IL MODULO DI AUTOCERTIFICAZIONE
Tutta l’Italia diventa “zona protetta” e scuole di ogni ordine e grado chiuse fino al 3 aprile. «Misure ancora più stringenti per tutto il territorio. Quello che valeva per Lombardia e 14 province, varrà da martedì mattina per tutta Italia. Non ci sarà più una zona rossa, ma ci sarà tutta l’Italia ‘zona protetta’», ha annunciato il premier Giuseppe Conte. Lo ha definito un provvedimento “io resto a casa” contro l’emergenza Coronavirus. Lo aveva anticipato nel pomeriggio il ministro per i Rapporti con le Regioni, Francesco Boccia, parlando di “progressiva omogenizzazione delle regole su tutto il territorio nazionale”. Sono d’accordo tutti i governatori regionali, con cui il Governo ha discusso a lungo durante la giornata. 18,6 mila ItaliaCronache Lunedì 9 Marzo 202021:39 Coronavirus, tutta l’Italia diventa “zona protetta” e scuole di ogni ordine e grado chiuse fino al 3 aprile. «Misure ancora più stringenti per tutto il territorio. Quello che valeva per Lombardia e 14 province, varrà da martedì mattina per tutta Italia. Non ci sarà più una zona rossa, ma ci sarà tutta l’Italia ‘zona protetta’», ha annunciato il premier Giuseppe Conte. Lo ha definito un provvedimento “io resto a casa” contro l’emergenza Coronavirus. Lo aveva anticipato nel pomeriggio il ministro per i Rapporti con le Regioni, Francesco Boccia, parlando di “progressiva omogenizzazione delle regole su tutto il territorio nazionale”. Sono d’accordo tutti i governatori regionali, con cui il Governo ha discusso a lungo durante la giornata. APPROFONDIMENTI Coronavirus, autocertificazione per gli… Coronavirus: «Vengo dalla zona… Coronavirus, maestra di scuola elementare… Coronavirus, il Paziente 1 respira autonomamente:… Coronavirus, in Francia 3500 persone vestite da… Coronavirus, Spadafora: «Già al… Coronavirus, parte la campagna “Distanti ma… Milano, ore 18: si svuota la movida, i bar… Stop anche a tutte le manifestazioni sportive, compresa la serie A. Valida anche in questo caso l’autocertificazione per dimostrare di poter uscire per un valido motivo, altrimenti bisognerà rimanere in casa. «Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani» ha ribadito il premier Conte sempre durante la conferenza stampa. Chiuse scuole di ogni ordine e grado e gli atenei di tutta Italia fino al 3 aprile prossimo. Ci si potrà muovere solo per provati motivi di lavoro e salute. Divieto di assembramenti all’aperto, ha anche aggiunto Conte. «Non ci possiamo permettere più queste occasioni che diventano occasioni di contagio». violazioni del decreto: ma questa norma spiazza, perché di fatto consente spostamenti senza controlli effettivi sulla diffusione del contagio.
Una direttiva del Viminale, del ministro Luciana Lamorgese, ha poi elencato le regole dei prefetti nelle aree a contenimento rafforzato per evitare gli spostamenti non autorizzati. Le direttive riguardano l’autocertificazione per i cittadini che si spostano; controlli in aeroporti, stazioni, caselli autostradali; rischio carcere per chi viola la quarantena relativa al coronavirus. Alle direttive ha lavorato tutto il giorno il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in stretto contatto con il capo della Polizia Franco Gabrielli, le direzioni del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e i prefetti sul territori. LE 4 MOTIVAZIONI È scaricabile dal sito del Viminale il modulo per l’autocertificazione di coloro che intendono spostarsi nelle o dalle «aree a contenimento rafforzato» della Lombardia e di 14 province del nord Italia indicate ieri dal nuovo decreto sul Coronavirus. Nel modulo, che deve essere firmato dal cittadino e dall’operatore di polizia, chi vuole spostarsi deve indicare che il viaggio è determinato da una di queste quattro motivazioni: 1) comprovate esigenze lavorative; 2) situazioni di necessità; 3) motivi di salute; 4) rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Il firmatario, si legge sul modulo, è «consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale» e a conoscenza delle misure di contenimento del contagio previste nel decreto nonchè delle sanzioni previste dall’articolo 4, comma 1, dello stesso provvedimento in caso di inottemperanza (articolo 650 Codice penale salvo che il fatto non costituisca più grave reato). SI RISCHIA IL CARCERE Le autocertificazioni potranno essere soggette a controlli. C’è invece il «divieto assoluto, che non ammette eccezioni» per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus. La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 come già indicato nel precedente decreto del 24 febbraio ma, dice ancora il Viminale, «salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale, delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica. Un reato per il quale si rischia il carcere. I controlli sul rispetto delle limitazioni agli spostamenti avverranno innanzitutto lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti. Su autostrade a e viabilità principale saranno eseguiti dalla Polizia Stradale mentre Carabinieri e polizie municipali si occuperanno della viabilità ordinaria. Controlli anche alle stazioni, affidati alla Polfer con la collaborazione del personale di Ferrovie, delle autorità sanitarie e della protezione civile: viene prevista una canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni «al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori» con i termoscanner. Anche negli aeroporti lombardi e delle 14 province, i passeggeri in partenza e in arrivo saranno sottoposti al controllo dell’autocertificazione. Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti nelle aree di sicurezza mentre per quelli in arrivo i passeggeri dovranno motivare lo scopo del viaggio all’atto dell’ingresso. Un capitolo a parte riguarda poi i controlli che verranno effettuati a Venezia per le navi da crociera: i passeggeri non potranno sbarcare per visitare la città, dice la direttiva, ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei paesi di provenienza. Il Viminale ribadisce infine che spetta al prefetto »il monitoraggio dell’attuazione delle misure previste in capo alle varie amministrazioni.