Ivi giunti, una pattuglia, si poneva su uno slargo della strada comunale nei pressi della ditta, al fine di tenere sotto controllo il vano porta contatore, ubicato sul muro dell’azienda. In tale frangente, le apparecchiature tecniche di “e-distribuzione” rilevavano un modestissimo consumo di energia elettrica.
Gli operatori dell’altra pattuglia, invece, notato l’arrivo di uno dei responsabili della ditta, e con questi entravano nell’azienda, in tale frangente, veniva notato che un uomo anziano, repentinamente, armeggiava nei pressi del contatore elettrico e se ne allontanava velocemente.
A seguito di tale manovra, gli agenti ed i tecnici, constatavano l’immediato ed abnorme innalzamento dei consumi.
Ciò faceva presumere che l’oggetto asportato fosse un magnete, utilizzato in maniera fraudolenta per commettere il furto di energia elettrica, posizionandolo sulla parte superiore del contatore elettrico al fine di provocare un “errore” del
-90% circa.
Gli operatori, effettuavano un’accurata perquisizione nei locali della ditta, nell’abitazione privata e in un appezzamento di terreno pertinente; nel terreno, poco distante dal contatore, veniva rinvenuto nr.1 magnete di grosse dimensioni servito a sottrarre abusivamente energia elettrica.
Gli agenti operanti procedevano al sequestro del magnete e del contatore elettrico sul quale erano presenti inequivocabili segni di “simil-strofinamento”, dati certamente dal forte attrito con la superficie.
I tre soggetti, venivano pertanto deferiti in Stato di Libertà all’Autorità Giudiziaria per il reato di “Furto Aggravato di Energia Elettrica in concorso”. Nella circostanza ed in via cautelare, venivano altresì ritirate le armi e le munizioni regolarmente detenute dai tre individui ai sensi dell’art. 39 T.U.L.P.S..