Tutti e quattro i soggetti, ciascuno in prossimità del proprio terreno agricolo, hanno alterato il normale corso del fiume Platani, creando vere e proprie dighe mediante l’uso di grossi sassi e teli di plastica, nei pressi delle quali scavare, anche con pale meccaniche, insenature o buche profonde per far confluire la quasi totalità dell’acqua che scorreva da monte, ove successivamente è stato piazzato un motore a pompa che, acceso per gran parte della giornata, aspirava l’acqua del Platani per indirizzarla all’impianto di irrigazione delle loro coltivazioni. Mentre è in corso di quantificazione la quantità di acqua illegalmente sottratta, è indubbio il danno ambientale causato dalle opere di deviazione, che hanno costretto le acque del fiume Platani a ristagnare in bacini costruiti illegittimamente, e a ridurne sempre di più la portata man mano che si scende verso valle.
I carabinieri della Stazione di Cammarata, appena scoperta la prima anomalia, hanno continuato la risalita del fiume per poi riscontrare altri tre identici episodi; non si esclude che tali condotte possano essere state messe in atto da molti altri agricoltori per far fronte all’emergenza siccità, pertanto in controlli proseguiranno. I quattro agricoltori, denunciati alla procura della repubblica di Agrigento, dovranno rispondere dei reati di deviazione di acque pubbliche e furto d’acqua.