Effettuata la ricarica presso un tabaccaio di Licata, inviava la copia dell’avvenuta ricarica al presunto assicuratore dal quale riceveva rassicurazioni che al più presto avrebbe inviato il certificato d’assicurazione; difatti, dopo poco tempo, tramite WhatsApp, riceveva il certificato di assicurazione di una nota compagnia assicurativa valido per anni uno. Il denunciante, tuttavia, consigliato da un amico, verificava la copertura assicurativa del proprio veicolo utilizzando un’applicazione su internet, attraverso la quale si accorgeva che stranamente l’autovettura risultava essere scoperta di polizza assicurativa, per cui si recava presso gli uffici del Commissariato narrando quanto accadutogli.
Il personale di detto Ufficio di P.S., oltre ad acclarare che la copertura assicurativa del veicolo era scaduta da tempo accertando quindi che la polizza assicurativa fornita dal denunciante risultava essere falsa, iniziava le attività d’indagine finalizzate alla individuazione dell’autore della truffa. Invero, dette attività davano esito positivo poiché, da accurati accertamenti, si individuava la titolare della carta prepagata ove era stato effettuato il pagamento che risultava essere una donna di 53 anni, già autrice, con medesime modalità esecutive, di analoghi reati, che pertanto veniva segnalata alla Procura della Repubblica di Agrigento poichè ritenuta responsabile del reato di truffa on line.