Nota: Questo comunicato non è un articolo prodotto dalla Redazione di “TV SICILIA 24”, ma una nota stampa esterna di cui pubblichiamo integralmente a nome di Francesca Garofalo.
Un’Odissea, il cui esito ha determinato un destino amaro. Chi almeno una volta ha visitato il presepe di cartapesta a grandezza naturale di Cassibile, non può non sobbalzare ed accogliere con un sentimento di tristezza e stupore la decisione della sua chiusura e forse della sua eterna scomparsa. Domani, dopo ben 33 anni l’opera di cartapesta più grande d’Italia, divenuta una vera e propria istituzione, vedrà alle ore 9.00 porre, sulla proprietà che lo accoglie, i sigilli in quanto ne è stato disposto il sequestro. Non hanno portato ai risultati sperati le richieste di Vincenzo Cianci, socio fondatore e presidente dell’associazione “Gruppo Cartapesta” al sindaco Francesco Italia e vana, a questo punto, risulta la possibilità di affrontare la questione nei mesi di agosto/settembre, come aveva suggerito l’assessore alla Cultura Fabio Granata, per tutelare un bene creato dall’associazione nel 1985.
Un duro lavoro, finanziato allora con i soldi dell’Amministrazione Comunale, per poi essere inghiottito e dimenticato dalla stessa Amministrazione. Tutto ha inizio nel gennaio 2017 a seguito di una lite con i proprietari del fondo. In seguito il Comune ha disposto il verbale di infrazione urbanistica a seguito di controlli da parte dell’Ufficio Tecnico che ha riscontrato in loco una serie di infrazioni a causa delle quali è stato disposto l’ordine di ripristino dei luoghi. A febbraio 2017 viene emessa l’ordinanza di demolizione per abusivismo. Dopo l’emissione della suddetta ordinanza il signor Cianci richiede l’assegnazione per novantanove anni del diritto di superficie di un altro lotto di terreno del Comune di Siracusa mai però ricevuto. “Ho chiesto a maggio 2017”, dice Vincenzo Cianci, “al Comune la concessione di un’area abbandonata per poter spostare il Presepe, ma dopo un anno e mezzo ancora non ho avuto nessuna risposta. Stiamo parlando di un’opera dal valore, secondo me, di mezzo milione di euro e bisognerebbe al limite regolarizzarla non abbatterla”. Il signor Cianci, pertanto, procede alla demolizione del Presepe ricostruendolo su ruote, ma nonostante ciò, a seguito dell’accertamento della Polizia Municipale del dicembre 2018 viene emesso il verbale di inottemperanza alla demolizione da parte del Comune di Siracusa con l’irrogazione di una sanzione amministrativa. Il 7 marzo 2019 si ha l’archiviazione del procedimento penale a carico del signor Cianci da parte della Procura di Siracusa con le dichiarazioni della Polizia Municipale per assenza di abusivismo edilizio. Nonostante l’archiviazione, i proprietari del fondo hanno comunque ottenuto il sequestro dell’area dove sorge il Presepe dal Tribunale di Siracusa che sarà eseguito il 5 giugno 2019.
Un bene da tutelare dunque da parte del Comune, le cui richieste sono andate a vuoto, destando la rabbia di Vincenzo Cianci che, non ha mai chiesto soldi ai visitatori se non un’offerta simbolica, per far fronte alle spese di luce che determina un’opera così imponente ed ha sempre lottato non contro la legge, ma perché il Comune facesse qualcosa per riconoscere e preservare una risorsa per Cassibile e non solo. Quale sarà il destino di questo bene che nel 2017 ha registrato 3000 visitatori e nel 2018 ben 60000? Si potrà ancora osservare la meraviglia negli occhi dei bambini e delle famiglie che, in visita al villaggio godevano della visione di casette realizzate in cartapesta e cartone con la riproduzione ad altezza naturale della Sicilia di fine ‘900 con 120 statue, alcune delle quali movibili?. Non è dato saperlo e a malincuore si attende domani per la sorte di uno scenario unico dove, a fare da sfondo ai fantocci, sono le scenografie, curate nei dettagli, delle botteghe degli antichi mestieri: l’arrotino, il ricottaro, il fabbro ecc, con gli attrezzi utilizzati anticamente dai contadini che decorano ed accompagnano il visitatore al culmine della sua bellezza, la Natività. Al suo interno non solo capanne e fantocci, ma è possibile immergersi a contatto con la natura, con un giardino botanico che vanta circa 1500 specie di piante, che “sono” attrazione insieme al presepe, per molti scolaresche e turisti. O dovremmo dire: ”erano”?