Le febbrili attività investigative, coordinate dal PM della Procura agrigentina, pienamente condivise dall’A.G. che ha ravveduto nella condotta dell’indagato i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati meglio di seguito enucleati, hanno pienamente acclarato i fatti reato e la responsabilità penale dell’odierno arrestato, che peraltro quella stessa sera si era costituito, facendo pure ritrovare l’arma con la quale aveva commesso il delitto, una pistola a tamburo, tipo revolver, calibro 22, con matricola abrasa tramite punzonatura, e diverse cartucce dello stesso calibro.
L’Autorità Giudiziaria, che ha contestato all’ARONICA la commissione dei reati di tentato omicidio, la detenzione illegale di un’arma clandestina e relativo munizionamento nonché la ricettazione della predetta pistola, ha disposto che l’indagato rimanga ristretto in regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, con l’ulteriore diposizione che sia applicato il braccialetto elettronico con divieto di allontanarsi dal luogo di esecuzione della misura domiciliare senza autorizzazione del giudice procedente, vietandogli incontri e comunicazioni, anche per telefono o tramite internet con persone diverse dai familiari conviventi.