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“Eseguita Ordinanza cautelare del G.I.P. del Tribunale di Agrigento nei confronti di due empedoclini protagonisti dell’aggressione al Comandante della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle”

16:35 – Nella notte del 16 Febbraio , il personale della Capitaneria di Porto di P. Empedocle, con la collaborazione di due autopattuglie del Comando provinciale dei Carabinieri di Agrigento, ha dato esecuzione all’Ordinanza cautelare del G.I.P. dott. Francesco Provenzano nei confronti di D.G. di anni 45 e D.C. di anni 21, ottemperando alla delega disposta dal P.M. dott. Santo FORNASIER notificando il provvedimento presso l’abitazione degli indagati.

Nei confronti di D.G., già noto alle forze di polizia per precedenti penali in materia di delitti contro la pubblica amministrazione, la moralità pubblica e il buoncostume, contro il patrimonio e contro le norme in materia di pesca, il G.I.P. ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, con l’obbligo di non allontanarsi dalla residenza senza permesso dell’A.G., e con divieto di comunicazione con terzi che non siano i suoi stretti familiari o il medico personale.

Nei confronti di D.C. il G.I.P. ha applicato il divieto di dimora nei comuni di Agrigento, Porto Empedocle, Siculiana e Realmonte.

L’applicazione di tali misure deriva all’attività di polizia giudiziaria espletata dagli stessi militari della Capitaneria di Porto di P. Empedocle a seguito del noto grave episodio verificatosi domenica 1 Febbraio 2015 quando gli stessi soggetti, in concorso con altri in via di identificazione, si sono resi autori dell’aggressione al Comandante della Capitaneria di Porto Capitano di Fregata (CP) Massimo di Marco, irrompendo all’interno degli uffici durante le operazioni di polizia che hanno condotto all’arresto di altri due soggetti responsabili di aver opposto resistenza e oltraggio all’equipaggio della dipendente motovedetta durante un’attività di controllo in materia di pesca abusiva.

Per tale motivo i due soggetti, previa identificazione anche grazie all’ausilio delle immagini fornite del sistema interno di videosorveglianza, sono stati deferiti all’A.G. per resistenza e minaccia continuata, oltraggio, lesioni e danneggiamento, introduzione arbitraria all’interno di locali militari e interruzione di pubblico servizio, con le aggravanti specifiche di aver commesso i fatti nei confronti di pubblici ufficiali.

Sono in corso ulteriori attività investigative per risalire all’identità degli altri soggetti (più di dieci) che hanno partecipato agli eventi del 01/02/2015 per la successiva informativa alla Procura della Repubblica di Agrigento e richiesta di adeguate misure cautelari allo scopo di impedire la reiterazione di tali fattispecie penali per ristabilire la legalità nell’ambiente in cui solitamente operano tali soggetti, dediti alla pesca con unità navali non autorizzate per tali scopi e con l’utilizzo di attrezzature non consentite.

Parallelamente, questa Capitaneria di Porto, d’intesa con la Prefettura di Agrigento e l’Amministrazione comunale, ha già attivato ogni azione utile a favore dei pescatori non professionisti che intendono legalizzare la propria posizione (solo ed esclusivamente per i soggetti che non hanno mai assunto atteggiamenti scorretti durante le attività di prevenzione e repressione della pesca illecita svolte dalla Guardia Costiera di P. Empedocle) richiedendo il rilascio delle necessarie licenze di pesca (a cura del Ministero competente) alle piccole unità da diporto di stanza in questo sorgitore che i proprietari intenderebbero convertire in unità da pesca regolarmente autorizzate, nonché l’iscrizione nella gente di mare e nei registri delle imprese di pesca per poter esercitare la pesca professionale marittima.

dalla Guardia Costiera –  Capitaneria di Porto Empedocle

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